L’Italia è completamente inglobata tra le isobare 1012 e 1016 hPa. I valori sono relativamente moderati, ma la distanza delle stesse non rende facile la circolazione atmosferica.
L’attenzione odierna è catalizzata dalle due falle bariche nord-atlantiche (984 e 985 hPa). La stretta vicinanza delle isobare descrive la forma e l’andamento della saccatura. La discesa è brusca ed minimo 1010 hPa al confine tra la Loira ed il Centro della Francia , individua la zona dei contrasti tra le due diverse masse d’aria.
Da sottolineare due picchi barici: quello azzorriano a 1028 hPa, sintomo chiaro che l’alta pressione è viva e pronta a contrastare la discesa ciclonica atlantica e quello artico a 1027 hPa che vuole lanciare un segnale lampante di pulizia ciclonica dall’alto.
La struttura del vortice ciclonico atlantico è imponente. L’occlusione che da esso si distende invade i territori occidentali britannici e tutta la Francia atlantica.
In mezzo alle tipiche nubi ibride che compongono il fronte occlusivo spiccano le più minacciose cumulonembiche che danno sfogo a situazioni temporalesche.
In Italia si osservano anche oggi piccole cellule nuvolose cosparse lungo lo stivale. I temporali di calore non cessano e rimangono le uniche azioni di disturbo in tutto il vasto regno anticiclonico subtropicale.
Spicca, nella carta dei geopotenziali a 500 hPa, il nucleo freddo nord-atlantico. I valori bassi sono molto estesi, ricalcano tutto il settore caratterizzato dalle due falle bariche sopraccitate.
I valori termici a -10°C posizionati alla quota di 5800 lambiscono le coste nordafricane, sfiorando quelle siciliane. Dall’avvento dei temporali di calore sul nostro Paese i valori termometrici rilevanti sono scesi di quota.
Nella carta a 850 hPa si notano temperature roventi a mezzogiorno sulla Turchia. In Italia tendono a diminuire all’approssimarsi della Catena Alpina. In picchiata su tutto il settore atlantico.
Il flusso di calore azzorriano cerca di arrivare a sostegno del suo settore mitteleuropeo; il Marocco occidentale è sempre la fucina di temperature torride.
La carta delle precipitazioni convettive testimonia gli scontri vivaci sulle Regioni centrali francesi e sull’Irlanda occidentale. Si distinguono nuovamente le cellule temporalesche alpine ed appenniniche ed il loro sbarco sulle coste balcaniche.