L’ultima fiammata dell’estate 2010 è ormai prossima a vedere la bandiera a scacchi: il traguardo è vicino, con l’aria fresca che imprimerà una graduale sterzata stagionale già nel week-end sull’Italia, a partire dalle regioni settentrionali. L’anticiclone verrà definitivamente eroso dalla bordate atlantiche che, già in successione, hanno portato una prima sventagliata dal tenore a tratti autunnale sull’Europa Centro-Settentrionale. Il caldo in Russia è terminato ormai da oltre una settimana per merito delle intrusione delle onde atlantiche
Le scorribande perturbate sull’Europa stanno ormai abbordando l’Arco Alpino con una certa instabilità: rovesci e temporali si sono già scatenati nelle ultime ore soprattutto sui tratti montuosi altoatesini. Per il resto le piogge ed i temporali sono relegati oltre i nostri confini ed è proprio la tenace opposizione del campo d’alta pressione ad imporre una frenata al flusso perturbato, che molto lentamente si va abbassando di latitudine: l’inserimento del cavo d’onda, entro cui è inserita la perturbazione di passaggio sulle Alpi, sarà decisamente smorzato e questo non consentirà nessun peggioramento meteo di rilievo sul Nord Italia: solo tra Veneto e Friuli Venezia Giulia si prospetta una vivacità temporalesca di un certo rilievo, con acquazzoni che potrebbero localmente sfondare verso le zone di pianura.
Il Continente appare nettamente spaccato fra nord e sud, sotto il profilo delle temperature e la canicola interessa gran parte delle nazioni affacciate sul Mediterraneo Centro-Occidentale, dopo un percorso di partenza delle correnti roventi dall’entroterra marocchino: in Spagna le temperature sono ulteriormente cresciute sulle zone meridionali mediterranee, tanto che si sono sfiorati i 45 gradi sulla zona di Murcia, ma vale la pena citare Valencia dove si sono toccati la bellezza di 43 gradi. L’afflusso d’aria subtropicale ha raggiunto le nazioni dell’Ex Jugoslavia, con punte di 37-38 gradi tra la Croazia e la Bosnia. Ben diversa la situazione sul Nord Europa e in special modo sulle zone centro-settentrionali scandinave, alle prese con l’azione di correnti fredde artiche che sorreggono l’impianto perturbato proteso fino al Centro Europa.