Per l’Italia il gelo del 1985 è annoverato fra i tre più importanti episodi del XX secolo, insieme al gennaio – febbraio 1929 e al febbraio 1956. Il freddo, come mostrano i dati, ebbe una replica, anche se meno intensa, nei ‘giorni della merla’ (29-31 gennaio). La nevicata che interessò la Pianura Padana fra il 13 e il 17 gennaio invece, a buona ragione può essere definita quella del secolo.
Nelle località indicate i rapporti meteorologici non riportano le altezze in centimetri della neve, bensì i millimetri di acqua equivalente che, tra il 14 e il 17 gennaio, ammontano ai seguenti valori: Bellinzago 113; Biandrate 60,8; Lumellogno 72,8; Galliate 77. Considerando che, nella fase iniziale, le temperature erano abbondantemente sotto zero, un millimetro può corrispondere a uno spessore nevoso di circa 1,3 centimetri; tuttavia, col riscaldamento successivo (il 17 gennaio le massime tesero a diventare positive), la compressione dovuta a neve più pesante ridusse il manto.
E’ comunque postulabile che i valori in millimetri di acqua possano essere tradotti in centimentri di neve e che quindi, a Bellinzago, sia stato toccato il metro di accumulo al suolo. D’altro canto, secondo le misure del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militiare, a Cameri l’accumulo fu di 90 centimetri.
Una precitazione del genere, nella Pianura Padana non ha eguali nel corso del XX secolo. In montagna invece, a causa delle basse temperature presenti anche negli strati immediatamente superiori, la nevicata fece registrare altezze simili a quelle delle località di pianura: il che rientrò nell’assoluta normalità.
Una foto che ritrae Bellinzago sepolto dalla neve.
Foto dall’archivio di Novara Oggi
Pubblicato da Stefano Di Battista – Novara Oggi
Per l’Italia il gelo del 1985 è annoverato fra i tre più importanti episodi del XX secolo, insieme al gennaio – febbraio 1929 e al febbraio 1956. Il freddo, come mostrano i dati, ebbe una replica, anche se meno intensa, nei ‘giorni della merla’ (29-31 gennaio). La nevicata che interessò la Pianura Padana fra il 13 e il 17 gennaio invece, a buona ragione può essere definita quella del secolo. Nelle località indicate i rapporti meteorologici non riportano le altezze in centimetri della neve, bensì i millimetri di acqua equivalente che, tra il 14 e il 17 gennaio, ammontano ai seguenti valori: Bellinzago 113; Biandrate 60,8; Lumellogno 72,8; Galliate 77. Considerando che, nella fase iniziale, le temperature erano abbondantemente sotto zero, un millimetro può corrispondere a uno spessore nevoso di circa 1,3 centimetri; tuttavia, col riscaldamento successivo (il 17 gennaio le massime tesero a diventare positive), la compressione dovuta a neve più pesante ridusse il manto. E’ comunque postulabile che i valori in millimetri di acqua possano essere tradotti in centimentri di neve e che quindi, a Bellinzago, sia stato toccato il metro di accumulo al suolo. D’altro canto, secondo le misure del Servizio meteorologico dell’Aeronautica militiare, a Cameri l’accumulo fu di 90 centimetri. Una precitazione del genere, nella Pianura Padana non ha eguali nel corso del XX secolo. In montagna invece, a causa delle basse temperature presenti anche negli strati immediatamente superiori, la nevicata fece registrare altezze simili a quelle delle località di pianura: il che rientrò nell’assoluta normalità. Una foto che ritrae Bellinzago sepolto dalla neve. Foto dall’archivio di Novara Oggi Cerca per tag: meteo clima Pubblicato da Stefano Di Battista – Novara Oggi Inizio Pagina