La Penisola Scandinava è stata raggiunta da un possente fronte freddo, alimentato dal cuore depressionario svedese a 979 hPa. Questo, scontrandosi con il settore più caldo austriaco (1021 hPa), determina precipitazioni estese su tutta l’area baltica, tramutandosi in nevose alle latitudini maggiori.
La figura di bassa pressione scandinava è scesa di latitudine estendendosi verso sud-ovest conquistando energia. L’alta pressione russa a 1023 hPa subisce costantemente gli spifferi gelidi artici.
Scontri tra masse diverse avvengono anche in pieno Atlantico. L’enorme area altopressionaria azzorriana (1041 hPa) rimane confinata in Oceano aperto, mantenendo il controllo di tutto il settore occidentale continentale.
Questa garantisce tempo stabile e sereno alle coste oceaniche europee fino al Mare del Nord, limitando il sopraggiungere del fronte gelido groenlandese.
Rimane fisso sulla Francia meridionale il perno depressionario a 1010 hPa, determinando una residua variabilità sulle nostre Isole maggiori.
La perturbazione atlantica che ieri ha raggiunto il Nord Italia è in fase di attenuazione. Il satellite mostra il diradamento della nuvolosità compatta classica del fronte freddo che ieri si era appropriata delle Regioni nord-occidentali interessando con piogge sparse Piemonte, Liguria e zone occidentali della Lombardia.
Brillano sulle Alpi occidentali le sottili distese nevose causate dall’incursione di aria fredda.
La vasta area altopressionaria azzorriana sgombra i cieli atlantici europei dalle nubi. Questa pulizia viene effettuata sino alla Germania. Lì inizia il muro della saccatura scandinava. Il corpo frontale gelido di questa struttura è evidente sopra i cieli polacchi e bielorussi. Le fitte piogge in quei settori derivano dagli scontri con l’alta pressione austroungarica. Freddo più intenso in Lapponia ed in Russia dove si possono notare diffuse precipitazioni nevose.