Mentre il centro europeo di Reading (che elabora il modello matematico ECMWF) continua a lavorare in direzione di un miglioramento nell’affidabilità degli strumenti predittivi (attraverso varie iniziative, non ultima l’imminente spostamento della sede di elaborazione dati presso Bologna) lo stesso non si può dire del modello americano GFS.
La recente pubblicazione dell’agenzia ufficiale statunitense ha evidenziato un peggioramento delle performance dell’ultima relase GFS. Un peggioramento che riguarda l’affidabilità e la precisione previsionale, tant’è che stanno seriamente prendendo in considerazione la possibilità di accantonare questa nuova versione o di proseguire con l’attività di ricerca in previsione dell’aggiornamento del 2019.
Le circa 700 simulazioni condotte negli USA sulle diverse situazioni climatiche hanno condotto a un risultato impietoso: l’aggiornamento 2017 ha performance nettamente inferiori alle versioni precedenti. Dopo il disastro previsionale dell’uragano Sandy (GFS prese una batosta incredibile dall’europeo IFS), l’amministrazione Obama decise di lanciare un programma volto a migliorare l’affidabilità del sistema previsionale globale. Programma gestito dal NOAA e in quell’occasione venne approvato un disegno di legge con un investimento complessivo di 48 milioni di dollari di cui 25 milioni destinati a migliorare le capacità di calcolo GFS.