L’evento clou di maltempo, nelle ultime 48 ore, è stato indubbiamente quello della Provenza (sud-est Francia), dove una terribile ha comportato morte e distruzione (per approfondire l’evento, consultare il seguente collegamento https://www.meteogiornale.it/notizia/18190-1-alluvione-killer-in-provenza-una-catastrofe-senza-precedenti ) . La stessa perturbazione, oltre a portare maltempo sull’Italia del Nord-Ovest, non ha risparmiato nemmeno altre aree francesi, in particolare sull’area pirenaica: accumuli di pioggia di 44 millimetri sono stati registrati a Saint-Paul-de-Fenouillet, ma in diverse zone si sono avute grandinate distruttive.
Forti temporali hanno flagellato mercoledì 16 giugno l’ovest della Bulgaria, senza risparmiare la capitale Sofia: è venuta giù tanta acqua in pochi minuti (si calcola dai 20 ai 40 mm, ma per via dei fenomeni circoscritti sull’osservatorio, nella stazione meteo ufficiale, non si sono superati i 5 millimetri), tanto da creare ingenti allagamenti nel centro della città con interruzioni del traffico e fuggi fuggi generale della persone, con l’acqua alle ginocchia, verso i negozi.
La furia del maltempo ha colpito diverse zone dell’Asia Meridionale: dopo il Bangladesh (186 mm a Cox’s Bazar nella sola giornata del 15 giugno) , dove sono morte almeno 55 persone, le inondazioni e gli smottamenti hanno colpito il nord-ovest del Myanmar (si parla di un bilancio provvisorio di 46 morti) a causa degli impressionanti ammassi temporaleschi che risalgono sul Golfo del Bengala.
Il fenomeno monsonico sta risalendo anche l’India, mitigando le temperature e regalando acqua all’agricoltura: nella giornata del 17 giugno sono caduti 204 mm a North Lakhimpur, 134 mm a Ratnagiri e 71 mm a Bombay. Sullo stato indiano di Maharashtra, di cui è capitale proprio Bombay, si contano diverse decine di morti, quasi tutti riconducibili alla caduta di muri di precarie abitazioni popolari a causa delle piogge battenti. I diluvi torrenziali non hanno risparmiato nemmeno la Cina meridionale, provocando la morte di almeno 35 persone e 49 dispersi. Le province del Fujian e del Sichuan, oltre alla la regione di Guangxi, sono state le più colpite dal maltempo che ha provocato inondazioni e frane.
Il caldo storico ha fatto ancora notizia in Medio Oriente, soprattutto sul Kuwait: nella giornata di mercoledì 16 giugno sarebbero stati toccati addirittura i +53,7°C nella solita località di Mitribah, quasi sicuramente sovrastimati, ma si rammenta ad ogni modo che sono molto discussi e dubbi anche i celebri record mondiali di caldo della Valle della Morte e della Libia. Oltre ai quasi 54 gradi di Mitribah (il giorno 16 è scesa a +52,1°C), notevolissimi risultano essere anche i 51,8°C di Jahra, i +51,6°C di Shuwaikh, i 51,5°C di Abdaly ed i +51,3°C di Sulaibiya.
Il freddo e le piogge hanno fatto ampiamente notizia negli ultimi giorni in Sudafrica (soprattutto nella zona di Città del Capo), ove si stanno disputando i Campionati Mondiali di Calcio. Le temperature molto al di sotto delle medie pare abbiano provocato la morte di ben 500 esemplari di pinguini. Tutto questo può sembrare curiosamente un paradosso, ma in realtà i pinguini sudafricani si sono abituati a vivere in un clima invernale che non è certo di tipo polare e pertanto non sopportano le temperature eccessivamente rigide.