Pioggia e neve nei giorni scorsi sono cadute in abbondanza in Iran, soprattutto nel nord del paese. A Bandar-e-Anzali, sulla costa del Mar Caspio (ad altitudine inferiore al livello del mare) sono stati registrati 86 mm nelle 60 ore precedenti le 12 GMT di giovedì. Per lo più si è trattato di pioggia, ma mercoledì per alcune ore è caduta anche la neve. La media pluviometrica di febbraio è 108 mm.
L’umidità proveniente dal Mar Caspio, la cui costa iraniana è orlata a sud da alti rilievi, ha favorito la persistenza e l’insistenza della pioggia e della neve sulle località costiere e subcostiere iraniane, con un effetto simile a quello riscontrato nelle “snow belts” sui Grandi Laghi americani. A Rasht, a breve distanza dalla costa del Mar Caspio, tra lunedì e mercoledì sono caduti quasi 150 mm fra pioggia e neve, con 60 cm di quest’ultima accumulatasi al suolo mercoledì. Sulle pendici dei vicini Monti Elburz, quelli che appunto chiudono a sud il Caspio, la neve è caduta molto abbondante, mentre un altro fronte collegato alla stessa struttura depressionaria ha portato intense nevicate sui Monti Zagros, tra l’Iran occidentale e l’Iraq nordorientale. In Iraq la neve è caduta anche a Mosul, a neppure 300 metri di altitudine, sulle rive del Tigri.
Anche in Pakistan abbiamo avuto piogge intense di recente. Per esempio, Faisalabad ha registrato 46 mm di pioggia in sole 12 ore, tra le 0 e le 12 GMT di mercoledì 9 febbraio, ben più della media di febbraio, che è di soli 15 mm. I mm diventano addirittura 89 in 36 ore, dalle 0 di mercoledì alle 12 di giovedì. L’ondata di maltempo è stata notevole, portando complessivamente 31 mm a Sialkot, 37 mm a Balakot, 73 mm a Rawalpindi. La neve è caduta abbondantemente in Pakistan (oltre i 1500 metri circa), Afganistan, Tagikistan e Kashmir. Alle piogge (e nevicate) in Pakistan e nord dell’India il Meteogiornale ha dedicato un approfondimento (https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10253).
Finalmente Sapporo, la nevosissima metropoli dell’isola giapponese di Hokkaido, ha raggiunto il metro di neve al suolo. Il 10 febbraio in città è caduta infatti neve, per un equivalente in pioggia di 10 mm (con estremi termici -6,5°/-2,0°C). Sommandosi alla neve già presente al suolo, questa precipitazione ha portato lo spessore al suolo a 104 cm. Meglio sta facendo Aomori, nel nord dell’isola Honshu, la principale dell’arcipelago, dove la neve caduta il 10 febbraio (12 mm di pioggia equivalente), ha portato l’altezza del manto a 132 cm.
A Jakarta, in Indonesia (per l’esattezza sull’isola di Giava), vi sono stati intensi rovesci tropicali durante i giorni scorsi. 184 mm sono caduti tra le 0 di mercoledì e le 6 di venerdì (ora GMT), una buona percentuale della media pluviometrica di febbraio (302 mm).
Intense piogge, per lo più di tipo temporalesco, hanno colpito a inizio settimana parte del Venezuela, con 77 mm registrati a Caracas (aeroporto Maiquetia) in sole 12 ore, quelle precedenti le 6 GMT di mercoledì 9. Il quantitativo indicato supera di molto la media mensile, che è di soli 10 mm. All’aeroporto internazionale Simon Bolivar, sempre a Caracas, 117 mm sono stati registrati tra lunedì e mercoledì. Le piogge alluvionali hanno causato danni e vittime, come già scritto in un articolo di approfondimento del Meteogiornale (https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10242).
Tempo molto mite qualche giorno fa in Alabama, con la temperatura che martedì notte non è scesa al di sotto dei 17,2°C, molto al di sopra della media delle minime di febbraio, di 7,8°C. Mercoledì notte è stata invece molto mite a Washington, con la minima fermatasi a 5°C, a breve distanza dal valore medio delle massime di febbraio (7°C), ma molto al di sopra della media delle minime (-2°C).
Rovesci sparsi, localmente intensi, sul Perù nella parte centrale di questa settimana. Nel nordest, sono caduti 125 mm in 24 ore, tra mercoledì e giovedì mattina, a Iquitos, la “capitale” del settore amazzonico del Perù. Nel sudest, presso il confine con la Bolivia, Puerto Maldonado è stato investito da 114 mm, caduti in 48 ore, tra martedì e giovedì mattina.
Pantelleria, come è noto, si trova tra la Sicilia e la Tunisia. In settimana l’isola è stata interessata da forte vento e pioggia intensa, in particolare tra martedì sera e mercoledì. Il vento ha soffiato intorno alle 55 miglia orarie, con raffiche fino a 82 miglia orarie. La tempesta ha investito anche la Tunisia, con forti venti e piogge intense. La città di Kairouan ha ricevuto 53 mm in 24 ore, tra le 6 GMT di martedì e mercoledì. Questo è più del doppio della media mensile di febbraio, che è pari a 24 mm. Prima dell’arrivo della pioggia i venti meridionali avevano portato tempeste di sabbia nel nordovest della Libia e nel sud della Tunisia. A Tripoli, martedì la visibilità è scesa fino a un miglio, con il vento che soffiava a 55 miglia orarie. Piogge intense, a carattere temporalesco, su parte della Tunisia a metà settimana.
L’ondata di freddo che questa settimana ha interessato la Penisola Balcanica, interessata da una area di alta pressione che ha assunto caratteristiche di anticiclone termico, è stata veramente notevole. L’abbassamento delle temperature è stato favorito dalla scarsa ventilazione e dal terreno innevato. Mercoledì Sjenica, in Serbia, è scesa al di sotto dei -29°C per il secondo giorno consecutivo (lunedì la minima era stata -27°C), mentre la media delle minime di febbraio è -6°C. Giovedì, Sjenica ha avuto una minima appena più alta, fermandosi a -28°C. In Macedonia, Bitola ha registrato minime -25,0°C martedì e -25,3°C mercoledì, contro un valore medio delle minime di febbraio di -2°C. Questa località macedone registrava tra l’altro ancora -13,9°C alle 12 GMT di mercoledì, mentre la media delle massime di febbraio è 6,6°C.
Nel sud della Romania, Rosiori de Vede è scesa fino a -26°C martedì e a quasi -27°C mercoledì, 22-23°C al di sotto del valore medio delle minime del periodo. Come già avrete letto sulle colonne del Meteogiornale nei giorni scorsi anche Bucarest è scesa abbondantemente al di sotto dei -20°C, rimanendo fredda anche di giorno, come testimonia la massima di -5°C di giovedì. La capitale rumena ha medie di minime e massime di -4° e +3°C in febbraio.
Ancora gran gelo sui Balcani, e in Turchia, venerdì 11 febbraio. Kosice, in Slovacchia, è scesa a -13,3°C, la ungherese Szolnak a -16,1°C e la solita Erzurum, nel nordest della Turchia, a -28,6°C. Tutti questi valori minimi sono circa 10°C più bassi di quelli medi del periodo per le località citate, ma in Romania ed ex Jugoslavia ha fatto ancora più freddo. La solita Sjenica è scesa a -28,2°C, mentre Sibiu, in Romania, ha toccato -26,4°C, 20°C al di sotto della media. (approfondimento a: https://www.meteogiornale.it/news/read.php?id=10265).
Una tempesta di pioggia, neve e vento dal Mare di Norvegia si è trasferita (muovendosi verso nord-nordest) sulla terraferma tra mercoledì notte e giovedì scorsi. In molte località, soprattutto sulle coste e nelle stazioni “di vetta”, si è registrato vento sostenuto oltre le 40 miglia orarie, con raffiche spesso oltre le 50 miglia. Oltre 25 mm di pioggia sono caduti a Stavanger, nel sud della Norvegia, prima che l’ingresso di aria più fredda trasformasse la pioggia in neve. A Storlien, in Svezia, vi è stata una intensa nevicata, accompagnata da vento sostenuto intorno alle 50 miglia orarie, con conseguente drastica riduzione della visibilità.
Forti venti hanno soffiato su buona parte della Groenlandia orientale mercoledì scorso. La stazione automatica di Ikermit ha registrato venti sostenuti fino a 90 miglia orarie. Più a nord, le forti raffiche hanno accompagnato e seguito una nevicata nella regione di Angmagssalik e il risultato è stato un autentico blizzard, con la neve caduta sollevata e fatta turbinare dal vento.
A Napier, in Nuova Zelanda (Isola del Nord), la temperatura massima di giovedì 10 è stata 31°C, 8°C al di sopra del valore medio di febbraio.
Piogge intense sul Queensland e su parte del Nuovo Galles del Sud. 70 mm sono caduti sul Biloela Thangool Airport nelle 12 ore terminate alle 11 GMT di giovedì 10 febbraio. Questo accumulo è pari a tre quarti di quello medio del mese di febbraio (101 mm).
Parte della nazione-arcipelago di Tuvalu, nel Pacifico Meridionale, è stata interessata da temporali intensi nei giorni scorsi. L’atollo Nui ha registrato 269 mm di pioggia, tra le 12 di martedì e le 6 di venerdì, ora locale.
Pioggia molto abbondante anche a Papeete, Tahiti (Polinesia Francese), dove nelle 48 ore comprese tra lunedì pomeriggio e mercoledì pomeriggio sono caduti 175 mm.
C’è una depressione tropicale in azione nell’Oceano Indiano Meridionale, non lontano dall’isola francese della Reunion. Al momento (situazione di venerdì 11 febbraio) essa è piuttosto debole, tuttavia è prevista una intensificazione nei giorni a venire. A Saint-Denis, Reunion, sono caduti già 19 mm in 6 ore, tra le 6 e le 12 di venerdì, quantitativo comunque poco significativo in una località che in febbraio riceve in media 113 mm di pioggia.