La conoscenza climatica del plateau antartico è ancora frammentaria. Malgrado quasi mezzo secolo di osservazioni meteorologiche, la scarsità delle stazioni in un territorio vasto quanto il Canada non permette di tracciare un quadro definitivo di questa immensa regione. È anzi probabile che i record del freddo finora misurati, sia nelle temperature medie che assolute, nei prossimi anni debbano essere rivisti, forse, in modo sostanziale.
Per quanto riguarda le basi abitate in permanenza, sono ormai diventate tre: accanto a quelle storiche, ovvero Amundsen-Scott (aperta al Polo Sud geografico nel 1957) e Vostok (1958), in queste settimane ha cominciato a funzionare anche Concordia, la base italo francese ubicata a Dome C. Altre basi sono state abbandonate, quasi tutte stabilite dai sovietici durante l’Anno geofisico internazionale (1957-’58), e la cui breve esistenza non ha permesso la realizzazione di un archivio significativo. Un’eccezione però c’è: Plateau Station, aperta dagli americani nel 1966. La base funzionò per tre anni ed è indicata come il luogo più freddo del mondo per temperatura media effettivamente misurata (per estrapolazione invece, il luogo più freddo del mondo è ritenuto il Polyus Nedostupnosti). E’ possibile dunque il confronto, per il periodo 1966-’68, fra questa base (ubicata nella Terra della Regina Maud) e quella russa di Vostok (Terra di Wilkes), dov’è stato registrato l’attuale primato mondiale del freddo; accanto a esse è stata inserita anche Amundsen-Scott, su cui possono essere attuate altre interessanti valutazioni.
Dal punto di vista geografico i primi due siti hanno varie somiglianze, tant’è che Albert P. Crary, responsabile scientifico dell’Office of Antarctic Programs, in una lettera di presentazione del progetto di Plateau Station, datata 16 ottobre 1964, scriveva che «le temperature dovrebbero essere molto simili a quelle di Vostok» (Sponholz, p. 16). La quota, innanzitutto:
Plateau Station 3.624 metri
Vostok 3.488 metri
Amundsen-Scott 2.836 metri
Poi la latitudine:
Plateau Station 79°15′ Sud
Vostok 78°28′ Sud
Amundsen-Scott 90°00′ Sud
Nel triennio 1966-’68 la temperatura media annua fu la seguente:
Plateau Station -56,4 °C (van den Broeke, p. 176)
Vostok -55,8 °C (Camd)
Amundsen-Scott -49,6 °C (Mas)
I coefficienti adiabatici delle medie sono del seguente ordine:
Vostok – Plateau Station -0,44 °C/100 m
Amundsen-Scott – Vostok -0,95 °C/100 m
Amundsen-Scott – Plateau Station -0,86 °C/100 m
Nel plateau orientale le medie annue, indipendentemente dalla quota, sono dunque più basse rispetto al Polo Sud, che ricade nella terza fascia climatica di Dalrymple, mentre Vostok e Plateau Station stanno nella quarta. Se infatti il clima di Amundsen-Scott fosse soggetto a un coefficiente adiabatico pari a quello delle altre due basi, la media del periodo dovrebbe essere stata di -52,9 °C. È anche interessante notare come le medie del triennio 1966-’68 non si distacchino granché dalle medie storiche, che sono di -55,4 °C per Vostok e -49,5 °C per Amundsen-Scott (fonte Mas).
I dati confermano che Plateau Station è davvero il luogo più freddo del mondo per temperatura media misurata, ma va detto che Vostok, per via del ben più ampio archivio disponibile, vanta cinque singole medie annue pari o inferiori al valore della base americana:
1960 -57,3 °C
1979 -57,0 °C
1993 -56,4 °C
1998 -56,6 °C
1999 -56,9 °C
Si può aggiungere che le misure compiute nel ghiaccio a Plateau Station indicarono, a 10 metri di profondità, una temperatura di -76,9 °F (-60,5 °C). Proprio a questa profondità le perforazioni, condotte nel 1967, dimostrarono che si ottiene una curva tautocrona: ovvero, il valore finale non cambia, indipendentemente dalla temperatura di superficie (Riordan, p. 114; Sponholz, p. 189). In pratica, è come se venisse ‘incamerata’ la temperatura media al suolo dell’anno corrispondente a quel livello di profondità: che può essere di 2 °C o più inferiore (ma a Vostok, secondo il Camd, è di -1,4 °C) a quella misurata col tradizionale standard a 1,5 metri di altezza dal suolo (King, p. 82).
Ed ecco i record delle temperature minime fatti segnare da Plateau Station (Sponholz, p. 165), ricordando che all’epoca il primato di Vostok era di -88,3 °C, risalente al 24 agosto 1960:
24 agosto 1966 -121,1 °F (-85,1 °C)
5 giugno 1968 -123,0 °F (-86,1 °C)
Bibliografia, abbreviazioni e riferimenti essenziali:
M.R. van den Broeke, The semi-annual oscillation and Antarctic climate. Part 1: influence on near surface temperatures (1957-79), in «Antarctic Science», vol. 10, n. 2 (1998), pp. 175-183.
J.C. King, J. Turner, Antarctic Meteorology and Climatology, Cambridge, 1997.
A.J. Riordan, Variations of Temperature and Air Motion in the 0- to 32- Meter Layer at Plateau Station, Antarctica, in J.A. Businger (a cura di), Meteorological Studies at Plateau Station, Antarctica (Antarctic Research Series), Washington, 1977, vol. 25, pp. 113-127.
M.P. Sponholz, Among the Magi: research tracks in the desert snow, 1995, on-line in «New South Polar Times».
Camd = Catalogue of Russian Federation Antarctic meteorology data
www.aari.nw.ru/projects/Antarctic
Mas = Monthly mean surface temperature data and derived statistic for some Antarctic stations
www.nerc-bas.ac.uk/icd/gjma
Fasce climatiche dell’Antartide in progressione fredda secondo Paul C. Dalrymple (1966):
1. Fredda transitoria
2. Fredda catabatica
3. Interiore fredda
4. Nucleo centrale freddo