Lo sviluppo di questo tifone ha preso in contropiede tutti, compresi i modelli. Due giorni si prevedeva un possibile sviluppo tropicale di un sistema perturbato al largo delle Isole Filippine, che il giorno 25 si trovava alla latitudine 11.7°N e alla longitudine 128.7°E. La proiezione dei modelli vedeva appunto l’intensificarsi della depressione con possibile sviluppo a tifone di 1° categoria entro 48 ore.
Ma passate le 48 ore il sistema depressionario si è sviluppato fino a tifone di 3° categoria, molto oltre il previsto, proprio a ridosso delle coste delle isole Filippine, esattamente alla latitudine 13.8°N e longitudine 123.5°E con pressione minima di 933 hPA e venti sostenuti a 220 km/h, con raffiche oltre i 250 km/h.
Il passaggio sulla costa sta indebolendo il tifone che, in altro caso, in un breve lasso di tempo sarebbe riuscito a raggiungere un’intensità di 4° categoria.
Attualmente si prevede che Xangsane possa dirigersi verso la capitale Manila, che potrebbe essere investita in pieno domani mattina, quando il tifono sarà probabilmente già declassato alla 2° categoria.
Successivamente la corsa del tifone proseguirà verso ovest per dirigersi verso la costa meridionale giapponese, dove potrebbe trovare condizioni ottimali per una nuova intensificazione. C’è da sottolineare che in questo periodo la situazione della temperatura superficiale di quella zona d’oceano è idonea per l’evoluzione e il sostentamento di un sistema tropicale d’intensità fino alla 5° categoria.
L’impatto con la successiva terraferma, secondo il centro tifoni JTWC, potrebbe avvenire verso la costa del Vietnam nella zona di Hue e Da Nang, con intensità pari ad un tifone di 4° categoria, ipotesi suffragata dai maggiori modelli matematici dinamici e dai maggiori centri meteorologici.
Alla luce di questa possibile evoluzione rimane da monitorare attentamente questo tifone, forse l’ennesimo supertifone di quest’anno, che potrebbe concludere la sua corsa con esiti molto preoccupanti per le zone che saranno interessate.