Super caldo:
lo avevamo definito tale perché certi che avrebbe “regalato”, si fa per dire, picchi termici notevoli. Dicemmo anche che definirlo storico sarebbe stato un grosso errore, soprattutto se paragonato ad altre ondate di calore ben più durature e consistenti. Ciò nonostante abbiamo registrato temperature estremamente alte, basti pensare che in alcuni casi sono stati sfiorati (o battuti come nel caso di Modena) record che duravano dalla terribile estate 2003. Giusto dirvi che il caldo di quel periodo fu storico non tanto per portata, quanto per durata. Non scordiamocelo mai.
Finalmente un po’ di respiro:
tempo fa parlammo anche di break stagionale, perché i modelli all’epoca disegnavano scenari che promettevano un consistente intermezzo atlantico ai primi d’agosto. Col passare dei giorni assistemmo a correzioni imponenti, dettati dall’imponenza dell’Anticiclone Africano che avrebbe sconfitto tutti i tentativi d’ingresso dei fronti perturbati. Così è stato, basti osservare l’andamento degli ultimi giorni durante i quali abbiamo assistito al dirottamento delle perturbazioni verso la Francia e la Germania. Ciò detto, quel che sta accadendo attualmente lo si può comunque considerare un break perché oltre alle precipitazioni del nord Italia assisteremo ad un generale calo delle temperature.
La notizia più lieta:
è certamente la riduzione dell’afa, indotta dall’ingresso di correnti secche settentrionali che entro le prossime 48 ore invaderanno l’intera Penisola sconfiggendo quella calura che tanto ci sta facendo soffrire. Le temperature, lo si è detto pocanzi, diminuiranno di diversi gradi ma quel che più conta è che gli elevati tassi di umidità relativa – quelli che per intenderci rendono il caldo insopportabile ostacolando la sudorazione – caleranno drasticamente.
Non facciamoci illusioni:
già, le linee evolutive confermano il ritorno dell’Anticiclone Africano sin da metà settimana ma presumibilmente non avrà lo stesso potenziale osservato negli ultimi giorni. Il perché è riconducibile alla diversa ubicazione delle depressioni atlantiche, che pur stazionando a ridosso dell’Europa occidentale non dovrebbero scivolare così tanto a sud al punto da invadere la porzione oceanica portoghese.
Il profilo termico:
le elevatissime temperature del fine settimana sono state causate dall’ingresso, sulla gran parte d’Italia, da isoterme prossime ai +25°C alla quota isobarica di riferimento degli 850 hPa. Nei prossimi giorni, invece, difficilmente si andrà oltre i 20°C, ma ciò non toglie che al suolo avremo egualmente picchi termici superiori ai 35°C. Peraltro, ed ecco la cattiva notizia, tornerà a farsi sentire anche l’afa.
Cenni di cambiamento a Ferragosto?:
Così parrebbe. Nulla di ché, intendiamoci, ma al posto dell’Anticiclone Africano potrebbe intervenire l’Alta delle Azzorre ripristinando condizioni meteorologiche più consone all’estate nostrana.
Focus: evoluzione sino al 11 agosto 2013
Nei prossimi giorni prevarrà il bel tempo, da nord a sud. Davvero pochi i temporali rinfrescanti, persino sulle Alpi. L’imponente struttura anticiclonica, infatti, riuscirà a spingersi probabilmente nel cuore dell’Europa dirottando le perturbazioni atlantiche alle alte latitudini. Come detto cresceranno nuovamente le temperature, che potrebbero superare facilmente i 35°C e gli elevati tassi di umidità non faranno altro che rendere il caldo più fastidioso.
Poche le variazioni per tutta la prima decade d’agosto. Prepariamoci a godere di un tipo di tempo ideale per i milioni d’Italiani che prenderanno possesso delle nostre splendide località di villeggiatura.
Evoluzione sino al 16 agosto 2013
Qualche cenno di cambiamento, come detto, s’intravede a cavallo di Ferragosto col ritorno sulla scena dell’Anticiclone delle Azzorre. Ma dato l’ampio arco temporale considerato, sarà bene tenerci costantemente aggiornati.
In conclusione.
Insomma, come anticipato la scorsa settimana, sembra che l’estate abbia scelto la seconda metà per svolgere appieno il proprio dovere.