L’Anticiclone Africano è una presenza dominante nel panorama meteorologico odierno e la sua influenza si riflette nelle condizioni climatiche italiane. Attualmente ci troviamo in una fase caratterizzata da temperature più basse e da una maggiore instabilità atmosferica, ma è lecito aspettarsi un’imminente intensificazione dell’Anticiclone Africano nel nostro Paese. In questa disamina, ci proponiamo di indagare le ragioni di questa pervasiva presenza meteorologica e di esplorare i potenziali impatti a lungo termine.
La genesi dell’Anticiclone Africano
La dinamica di formazione dell’Anticiclone Africano inizia con le correnti calde che, partendo dall’Equatore, ascendono per poi raffreddarsi di circa 10 gradi celsius per ogni chilometro di altitudine acquisito, dando luogo a una zona densa di nubi e precipitazioni. Proseguendo il loro cammino in quota, queste correnti si spostano in direzione nord, ma vengono deviate verso est a causa della forza di Coriolis, cessando così qualsiasi spostamento ulteriore verso il Polo. Questo fenomeno comporta un accumulo di masse d’aria ai 30 gradi di latitudine, originando così una fascia di alte pressioni subtropicali che include l’Anticiclone delle Azzorre e quello Africano.
Il riscaldamento atmosferico e la Cella di Hadley
La Cella di Hadley gioca un ruolo cardine nei meccanismi meteorologici sottostanti la formazione dell’Anticiclone Africano. Una massa d’aria passa dall’alta quota fino a raggiungere il suolo e, una volta giunta, si muove verso l’Equatore sotto forma di Alisei. La discesa verticale dell’aria nelle zone subtropicali causa un surriscaldamento delle correnti provenienti dal Nord Africa, le quali giungono al livello del mare più calde di quanto non fossero alla partenza. Questa particolare dinamica circolatoria è nota come Cella di Hadley.
La presenza crescente dell’Anticiclone Africano
Il cambiamento climatico ha indotto uno slittamento verso nord della Cella di Hadley di circa 300 km. Di conseguenza, anche un minimo spostamento settentrionale dell’Anticiclone Africano ne aumenta la frequenza sul territorio italiano. Un fenomeno che si verifica in tutte le stagioni e si è manifestato con particolare intensità durante l’ultimo inverno. Pur in momenti di freddo e pioggia, come quelli attuali, non dobbiamo dimenticare che gli episodi meteo caratterizzati da temperature al di sopra delle medie stagionali sono via via più consistenti rispetto a quelli più freschi.
In conclusione, gli studi e le osservazioni indicano chiaramente che l’Anticiclone Africano non soltanto si sta affermando come una figura meteo sempre più incisiva, ma anche che questa tendenza è confermata da una ricchezza di dati e misurazioni scientifiche. Pertanto, è fondamentale per la comunità scientifica e per la società nel suo insieme comprendere a fondo le implicazioni a lungo termine e adottare eventuali misure di mitigazione e adattamento.