Il continente ghiacciato è noto per essere praticamente disabitato, con il paesaggio sterminato che ospita poche migliaia di scienziati, i quali si occupano di studiare l’atmosfera per capire di più sulla storia del pianeta e sugli impatti dei cambiamenti climatici.
Nel 1984 un team di ricercatori dell’American Search for Meteorites (ANSMET) si imbatté in una bizzarra roccia verde che si distingueva dalle altre sulla foresta fossile di Allan Hills, per poi inviare il tutto alla NASA per le apposite analisi.
L’agenzia spaziale scoprì che il meteorite, soprannominato ALH84001, proveniva da Marte, ma la roccia fu messa in archivio fino a quando non fu riscoperta nel 1996, per poi trovare qualcosa di più staordinario dentro la roccia, che appare essere come i resti fossilizzati di una strana creatura simile a un verme.
Il professor Garvie ha affermato che la scoperta potrebbe essere la prima prova della vita su Marte. Secondo Garvie questa risulta essere la prima prova credibile della possibile vita dallo spazio, in quanto effettivamente c’è qualcosa da un altro pianeta che ha la vita in esso.
Resta però il mistero e anche lo scetticismo da parte di altri membri della Comunità Scientifica, secondo i quali il meteorite sarebbe potuto rimanere posato per milioni di anni in Antartide, ospitando qui direttamente la strana creatura con contaminazioni di biofilm terrestri.
Nell’aprile 2020, i ricercatori hanno riferito di aver scoperto sostanze organiche contenenti azoto nel meteorite che fu recuperato nella foresta di Allan Hills, ma non sono state per il momento completate ulteriori analisi del fossile.