Non finirà così rapidamente, come si ipotizzava precedentemente, la fase fredda di stampo tipicamente invernale: lo spostamento del vortice di bassa pressione sulle regioni meridionali sta consentendo un deciso miglioramento su gran parte del Lazio con maggiori aperture del cielo, dopo i rovesci di neve che, per la giornata di domenica, hanno imbiancato fino a quote decisamente basse i Castelli Romani. Queste schiarite coincidono con l’ulteriore accentuazione della portata dell’aria fredda, ormai propagatasi in modo piuttosto efficace anche nei bassi strati. La maggiore serenità del cielo, assieme all’attenuazione del vento, contribuiranno all’abbassamento notevole delle temperature nella notte, ci attendiamo diffuse gelate anche in pianura.
Nel corso della giornata di martedì una nuova perturbazione tenderà ad interporsi all’anticiclone relegato troppo ad ovest. Un filamento d’aria appena più mite ed umida favorirà la genesi di una bassa pressione fra Golfo del Leone e Mar Ligure, in successivo scivolamento verso sud/est dove subirà un approfondimento. L’area perturbata si rinvigorirà e dovrebbe dar luogo ad un peggioramento meteo più significativo sulle due Isole Maggiori, ma vi è la possibilità che i marginali effetti di questa perturbazione possano estendersi nella notte fra martedì e mercoledì momentaneamente verso le coste della media-bassa Toscana e del Lazio.
Fiocchi di neve potrebbero quindi cadere non solo a Viterbo ma persino a Roma, anche se tutto dipenderà dall’effettiva traiettoria della massa perturbata. Sulla costa laziale si potrebbe quindi aversi il tipico sovrascorrimento d’aria leggermente più mite in quota, mentre al di sotto vi sarebbe un leggero richiamo più freddo orientale. L’arrivo della perturbazione nella sera-notte avverrebbe nel momento in cui il raffreddamento da irraggiamento sarebbe già pienamente entrato in azione, con temperature prossime agli zero gradi e dew point ben sottozero.