La confusione modellistica odierna regna sovrana e ciò è ben evidente dall’evoluzione mostrata dal modello GFS, che nei due run mattutini ha proposto due scenari abbastanza diversi per quanto concerne l’evoluzione a 3-4 giorni (week-end), quando è atteso un ulteriore apporto d’aria molto fredda dai Balcani. Molto incerta la traiettoria del secondo nucleo freddo, mentre per le giornate di Natale e Santo Stefano restano pochi dubbi: il primo blitz freddo finirà per coinvolgere soprattutto il Nord e gran parte delle regioni centrali, soprattutto i versanti adriatici.
In questo articolo ci occupiamo di un’analisi sommaria e molto generale dell’andamento barico atteso per i prossimi giorni, ben diverso da una previsione meteo che invece è tesa ad evidenziare quali zone potranno veder nevicare o piovere. Ecco una breve traccia dell’evoluzione presentata dai principali modelli di previsione di oggi:
ECMWF Il modello inglese appare propenso all’arrivo del secondo nucleo freddo dai Balcani, fra i giorni 27 e 28 Dicembre. La traiettoria non si discosterà troppo dalla prima incursione d’aria fredda; le regioni settentrionali saranno pertanto quelle più direttamente interessate dalla seconda botta ciclonica dai Balcani, che avrà però modo di colpire in parte anche le regioni centrali e quelle meridionali. Isoterme di -6°C ad 850 hPa abbracceranno in pieno Toscana, Umbria, Marche e parte dell’Abruzzo, sufficienti per portare locali nevicate fino in pianura o ai limiti delle coste in caso di precipitazioni. Aria più temperata al Sud ed Isole, zone comunque marginalmente coinvolte: isoterme di 0°C/-2°C tra Campania, Puglia, Lucania, nord della Calabria e Sardegna, mentre solo la Sicilia avrà valori di poco sopra lo zero all’altezza di 1500 metri. Il nucleo freddo in quota, dopo essere piombato sulle coste emiliane, scivolerà rapidamente verso il Golfo del Leone, ove si posizionerà nella notte fra il 28 ed il 29: in questa fase l’aria fredda si andrà concentrando sulle zone del Nord-Ovest della Penisola.
DWD Le mappe tedesche individuano un’evoluzione totalmente diversa: a seguito del primo nucleo freddo, che scivolerà verso la Penisola Iberica il giorno 27, non si attende nessun nuovo nucleo d’aria gelida dai Balcani. L’approfondimento depressionario sull’Iberia tenderà anzi a far risalire correnti sciroccali verso il nostro Paese, con maggiore coinvolgimento del Centro-Sud: nella giornata di Domenica isoterme di +8°C ad 850 hPa tenderanno ad invadere le Isole Maggiori, ma un po’ tutto il Centro-Sud dovrà fare i conti con l’aria più mite. Si tratta di un’evoluzione del tutto contrapposta a quelle più fredde delineate dalle ECMWF e dalle GFS (soprattutto il run delle 00Z). Lo scenario proposto dalle DWD non va però sottovalutato per due motivi principali: anzitutto le buone performance che il modello fornisce nelle occasioni in cui si hanno regimi freddi orientali ed in secondo luogo anche perché non è l’unico modello a delineare una tendenza di questo tipo. Le UKMO, di solito molto vicine alle ECMWF, indicano infatti una tendenza molto simile alle DWD, con il primo nucleo freddo seguito da una fase più temperata sciroccale. In questo modo, non ci sarebbe l’avvento del secondo nucleo freddo sulla scia del precedente.
GEM Le carte canadesi insistono su uno scenario che vedrebbe una traiettoria un po’ più bassa del nucleo freddo atteso per Santo Stefano. Il minimo ciclonico mediterraneo tenderebbe a generarsi poco a sud della Sardegna, schema barico che comunque farebbe giungere la parte più attiva dell’aria fredda verso il Nord Italia. La vera peculiarità rispetto agli altri modelli riguarda il fatto che tale struttura ciclonica non andrebbe in rapida fuga verso ovest, ma tenderebbe a persistere per tutto il week-end tra il Tirreno e le Isole Maggiori.
NOGAPS Ancor più meridionale la traiettoria indicata dal modello americano per quanto concerne nocciolo freddo fra il 26 ed il 27: le regioni centrali sarebbero così più direttamente interessate dal flusso freddo orientale, con maggiori prospettive nevose fino in pianura, soprattutto sul lato adriatico. Nel week-end il nucleo gelido si porterà poi verso la Spagna e non è indicato nessun nuovo nucleo freddo della stessa intensità in arrivo sull’Italia dai quadranti orientali.
Facendo un riassunto, il primo elemento che si ricava è quella di un’evoluzione poco chiara, peraltro tipica nelle retrogressioni fredde provenienti da est. L’evoluzione appare leggermente in bilico già sulle 48-72 ore, figuriamoci per il week-end con differenze molto ampie fra i modelli. Il maggiore prolungamento della fase fredda, ad opera di un possibile secondo nucleo ciclonico in dirittura d’arrivo dai Balcani, è al momento indicato dai due modelli notoriamente più affidabili (ECMWF e GFS per la precisione), ma la situazione va seguita passo passo.