Continua a scendere il livello del fiume Po, il cui andamento appare come quello di un tipico mese d’agosto. Si raggiungono infatti anche punte fino a 7.20 metri al di sotto dello zero idrometrico sotto il ponte in ferro a Cremona.
Non si arresta la lenta inesorabile discesa del Po. Il grande fiume non era mai stato così secco in questo periodo e si avvicina alla secca dei record, quella del 2006, quando il tratto cremonese del Grande Fiume aveva toccato i sette metri e 77 centimetri sotto lo zero idrometrico.
Diventa così sempre più complicato navigare le acque del grande fiume. I piccoli natanti rischiano di rompere il motore se chi li guida non conosce bene i fondali, mentre le grandi imbarcazioni sono sostanzialmente bloccate, ostaggio di punti in cui l’acqua è profonda anche meno di 40 centimetri.
La situazione idrica in genere resta critica anche per i laghi e gli altri fiumi del Nord, non solo il Po. L’attuale scenario apparirebbe addirittura peggiore rispetto alla grande siccità del 2017, che aveva pur provocato danni per l’ammontare di ben due miliardi.
Ci sono purtroppo cattive notizie meteo: dopo il deficit idrico del periodo invernale, quando sono venute a mancare oltre la metà delle precipitazioni normali del periodo, quest’inizio di primavera non appare incoraggiante e si guarda alla prossima settimana nella speranza che possano giungere le vere piogge.