La differenza tra le temperature “reali” e le temperature “percepite” è sostanziale. Una differenza dettata dall’umidità relativa, che incide enormemente sulla nostra percezione del caldo perché in grado di ostacolare il processo di sudorazione. Per intenderci: sul termometro leggerete un valore, ma il nostro organismo ne percepirà uno ben maggiore.
Nelle ore centrali del giorno, per fortuna, l’impatto dell’umidità non è ancora tale da farci sudare più delle ben note “sette camice”. Rispetto ai valori evidenziati dal collega Meloni al presente link sembrerebbero non esserci differenze sostanziali. E’ interessare notare i circa 32-33°C nelle aree pianeggianti di confine tra Piemonte e Lombardia. Idem in alcune aree della piana emiliano-romagnola, nelle interne toscane e laziali, mentre in Sardegna si scorgono picchi di 34-35°C nei settori di ponente.
C’è da dire che in alcune delle aree indicate per il Centro Nord influiranno – non poco – le “isole di calore” cittadine. Lecito, quindi, attendersi picchi maggiori di 1-2°C rispetto a quelli evidenziati pocanzi, ragion per cui è lecito ipotizzare punte di circa 35°C in varie città padane, toscane e laziali.