Rammentiamo che quest’analisi mette in raffronto le ultime indicazioni fornite dalle proiezioni modellistiche dei più importanti Centri di Calcolo, chiaramente da confermare. Questa non è una rubrica di previsioni meteo.
Osservando le mappe quest’oggi, si osservano ancora delle divergenze sull’imminente evoluzione fredda, legate all’interazione di un’area ciclonica che metterà in circolo aria più mite mediterranea. Quel che andiamo dicendo da giorni è come queste correnti miti, miscelandosi a quelle più fredde in afflusso da est, creeranno le condizioni per nevicate fino in pianura al Nord e fino a bassa quota sulle regioni centrali ad inizio settimana, momento nel quale focalizziamo l’attenzione di quest’analisi.
Raffrontiamo l’evoluzione a 96 ore di GFS ed ECMWF (fra lunedì 13 e martedì 14), per notare quelle che sono le ultime novità di questa mattina. Osservando le mappe di proiezione della pressione a livello del suolo (in basso, prima le GFS e poi le ECMWF), notiamo come il modello americano vede il perno depressionario al suolo collocato tra la Sardegna e la Corsica, mentre lo scenario di Reading vedrebbe il minimo barico a sud della Sardegna. Una certa differenza la si riscontra anche in quota, osservando i colori della distribuzione dei geopotenziali. Tuttavia, per semplificare, lo schema barico proposto da GFS vedrebbe una maggiore ingerenza delle correnti più miti mediterranee (nel caso specifico, sciroccali) in risalita addirittura fin sul Nord Italia. Questa risalita mite potrebbe dunque smentire le precedenti proiezioni di neve su tutta la Val Padana ed in un primo tempo anche su alcune aree delle regioni centrali (Toscana, Umbria e Marche): le iniziali nevicate si tramuterebbero cioè rapidamente in pioggia, tranne in Piemonte, Lombardia ed Ovest dell’Emilia. Pertanto, con l’evoluzione del modello americano potrebbe nevicare per più giorni, e anche tanto, da Torino a Milano nei primi giorni della prossima settimana, mentre sulla Val Padana centro-orientale il cuscinetto freddo non terrebbe a lungo e si avrebbero piogge. Ricordiamo che queste sono solo proiezioni derivanti dai dati del modello americano, ampiamente da confermare.
La differenza tra GFS ed ECMWF, con le due ipotesi diverse di configurazione barica al suolo, si rifletterebbe inevitabilmente anche dalla distribuzione delle termiche ad 850 hPa. L’ipotesi più fredda è quindi chiaramente quella delle ECMWF (la mappa più in basso), dove l’aria fredda al Nord non sarebbe granché inficiata dalla risalita mite mediterranea. Pertanto, sulla base delle proiezioni del modello europeo, un po’ tutto il Nord potrebbe avere a che fare con nevicate fino in pianura.