Il peggioramento che sta per colpirci, provocato da un fendente nord atlantico doloroso, trae origine dalla nuova configurazione barica che va instaurandosi sullo scacchiere continentale. Uno dei ruoli da protagonista è attribuibile all’Alta delle Azzorre, che ha spodestato dal trono l’Africano stabilendosi a ridosso dell’Europa occidentale.
La spinta anticiclonica in direzione nord, pur parziale, sta causando l’ondulazione delle correnti d’aria che scorrono alle alte quote e la conseguente ansa ciclonica in formazione – alimenta da un’ampia zona di Bassa Pressione Scandinava – si catapulterà nel Mediterraneo trafiggendolo come lama calda nel burro.
Sarà un’ondata di maltempo consistente ma piuttosto veloce, tant’è che già mercoledì avremo un netto miglioramento per l’espansione di una propaggine azzorriana verso est. Miglioramento che dovrebbe accompagnarci al fine settimana, il prossimo, ma la permanenza del fulcro anticiclonico ben più ad ovest dell’Italia sembra in grado di incentivare una seconda ondulazione e conseguentemente lo sviluppo di un’altra saccatura atlantica.
Evoluzione che viene fotografata alla perfezione dal MultiModel, che propone – confermando le tesi dei più autorevoli modelli di previsione, tra i cui l’americano GFS e l’europeo ECMWF – un nuovo peggioramento a cavallo tra domenica 10 e lunedì 11 novembre. Stavolta potrebbe isolarsi un’ampia area perturbata, o goccia fredda, che andrebbe ad arrecare condizioni di marcata instabilità per più di 48 ore ed aprirebbe la strada ad altri assalti perturbati. Forse persino alle prime incursioni artiche.