Non è del tutto eccezionale che possa piovere sugli stati posti sulla parte meridionale della Penisola Arabica.
Lo Yemen, infatti, assieme allo stato di Oman, ad esso adiacente, occupano quella parte dell’Arabia che si affaccia sul Golfo di Aden e sul Mare Arabico.
Quando comincia la stagione dei Monsoni, capita che i cicloni che vanno ad investire l’India orientale prendano ulteriore forza dal calore del Mar Arabico, muovendosi verso occidente ed andando ad investire, appunto, lo Yemen e l’Oman, senza avere però la forza di penetrare verso l’interno scavalcando i rilievi che separano la desertica Arabia Saudita dai due Stati.
In pratica, sono in grado di provocare piogge molto deboli sui suddetti Stati.
La città di Salalah, nell’Oman, che si affaccia sul Golfo Arabico, presenta una piovosità media annua di appena 79 mm.
I mesi più piovosi sono Luglio ed Agosto, nei quali è più probabile che l’attività monsonica possa scaricare quantitativi di pioggia maggiori.
Tali mesi, infatti, presentano una piovosità media di circa 26 mm.
Ad Aden, poi, capitale dello Yemen, piovono solamente 40 mm in media in un anno.
Eppure, le mappe GFS dei prossimi giorni hanno un qualcosa di apocalittico, per tutta la zona.
Infatti, un possente ciclone proveniente dal Mare Arabico, che le mappe attuali segnalano più caldo della norma di almeno 2°C, prenderebbe molto vigore nei prossimi giorni, tanto da investire i due Stati arabici con violenza inaspettata.
E’ ancora presto per poterlo dire, ma le mappe del modello globale prevedono l’arrivo di tale ciclone sull’Oman domenica prossima, con valori di precipitazioni di 60-70 mm in 6 ore.
In altre parole, in poche ore pioverebbe la media annua, e la perturbazione insisterebbe a lungo, interessando poi anche lo Yemen.
E’ un caso?
Oppure un segnale importante, che mostra come l’aumento delle temperature oceaniche stia incrementando la frequenza e la forza dei cicloni tropicali?
E’ un segnale di un cambiamento climatico, con aree ritenute desertiche che improvvisamente scoprono una piovosità elevata?
Indubbiamente è presto per fare considerazioni, in quanto le mappe del modello globale GFS potrebbero aver preso un abbaglio, ma, se la situazione si verificasse veramente, questo episodio, insieme a quello del ciclone che ha investito il Brasile, potrebbe essere veramente un segnale preoccupante, tanto da farci ricordare quanto accade nel film “The day after tomorrow”, con i fenomeni meteorologici “strani” che preludono alla catastrofe definitiva.