Corpi nuvolosi minacciosi si stanno portando verso il nostro Paese, non limitandosi più a lambire le sole aree settentrionali. Questo è il segnale dell’imminente cambiamento meteo, annunciato da diversi giorni, che tuttavia risulterà di entità molto inferiore al previsto. L’onda ciclonica lungo la quale viaggerà la struttura perturbata, tenderà a scivolare verso sud-sud/est, in direzione delle coste algero-tunisine, piuttosto che transitare direttamente sull’Italia, procedendo da ovest verso est.
La saccatura d’estrazione nord-atlantica si va già espandendo verso il Mediterraneo Occidentale, guadagnando gradualmente posizioni verso levante sulla spinta imposta da un promontorio anticiclonico sub-tropicale oceanico che lambisce la Penisola Iberica, ove il tempo quest’oggi ha mostrato decisi segni di miglioramento. Il cuneo anticiclonico afro-mediterraneo, che da diversi giorni protegge l’Italia, sta invece lentamente traslando verso est, ma non cederà di schianto e questo non permetterà la diretta intrusione depressionaria sui nostri mari.
L’immagine Meteosat descrive molto bene la minore protezione del cuneo anticiclonico sulle nostre regioni: d’altronde la saccatura atlantica, in espansione fin verso le coste nord-africane, sta contribuendo a scavare una ciclogenesi ai livelli più bassi del mare sull’Algeria, da cui deriva quel fronte nuvoloso, al momento piuttosto innocuo, che si estende lungo le Isole Maggiori.
Allargando lo sguardo all’intera Europa, possiamo notare come la parte settentrionale del Continente gode in parte della protezione di una cellula anticiclonica centrata sul Mar di Norvegia, la cui posizione così elevata costringe le correnti atlantiche a cercare un varco a latitudini inferiori e pertanto sulla via che conduce al bacino del Mediterraneo. Il fronte perturbato atlantico ha nel frattempo portato un peggioramento sul nord della Francia, sui Paesi Bassi e sulla Germania Occidentale.
Un vortice a carattere freddo resta intanto bloccato sulla Russia Europea, alimentato da masse d’aria d’estrazione polare. L’aspro scontro che si realizza, rispetto alle infiltrazioni d’aria più mite mediterranea ed oceanica, è alla base di quel corridoio nuvoloso (linea di sviluppo frontale) esteso sui settori appena a nord delle Alpi e proteso ad est fino al Mar Nero. Su tutta la vasta zona confluiscono le diverse masse d’aria ed il vigoroso contrasto termico è risultato ideale alla realizzazione di diverse situazioni temporalesche negli ultimi giorni, con rilevanti grandinate soprattutto sulla Baviera, ma anche tra Austria, Repubblica Ceca, Slovacchia, area carpatico-danubiana e Balcani.
Tornando al nostro Paese, per il momento non si registrano precipitazioni di rilievo e qualche rovescio ha interessato principalmente le Alpi Occidentali, mentre un ammasso temporalesco marittimo ha portato qualche piovasco mattutino in Sardegna. Sulle restanti zone le velature non hanno prodotto conseguenze ed anzi il sole ha avuto la meglio sulle nubi. Il richiamo caldo nord-africano si è in parte accentuato soprattutto al Meridione, con temperature che hanno toccato i 30 gradi a Bari ed i 29 a Foggia. Lo slittamento del cuneo anticiclonico africano verso est ha prodotto peraltro un netto riscaldamento fra Penisola Ellenica, Cipro e la Turchia, con qualche picco termico superiore ai 30/32 gradi.