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Migliora al Nord dopo la neve, maltempo sul Centro e sulla Sardegna con venti in rinforzo

di Mauro Meloni
24 Nov 2008 - 18:01
in Senza categoria
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L'impulso perturbato va abbandonando il Nord Italia e s'intensifica tra le regioni centrali e la Sardegna, grazie all'ulteriore approfondimento di un profondo minimo ciclonico al suolo. Si noti la discesa fredda ed instabile in piena azione verso le Isole Britanniche ed il Golfo di Biscaglia, come testimonia la caratteristica nuvolosità a celle. Copyright 2008 Eumetsat.
Si è esaurita la fase nevosa in Val Padana e sulle pianure dell’estremo Nord-Est i fiocchi bianchi hanno lasciato spazio alla pioggia nelle prime ore del pomeriggio. Continua invece a nevicare sulle zone pedemontane e lungo la fascia prealpina orientale, mentre sui settori alpini centro-occidentali e su parte del Piemonte si vanno aprendo le prime ampie schiarite.

La prima nevicata stagionale sulle pianure del Nord è durata lo spazio di poche ore, sufficienti a trasformare gli scenari di alcune delle principali città in vere e proprie cartoline natalizie assai suggestive. La neve è stata un fenomeno ampiamente previsto con anticipo, anche se la portata effettiva dei fenomeni era incerta e questo poteva risultare determinante sul verificarsi dell’evento.

Ma cos’è successo? Con una rapida evoluzione dinamica, un impulso perturbato, seguito da masse d’aria fredde polari, si è portato dalla Francia verso le regioni del Nord Italia, a seguito di un nuovo sussulto meridiano della vasta saccatura fredda con perno sul Baltico. Di solito lo scavalcamento dell’Arco Alpino non è propizio a precipitazioni sulle regioni settentrionali che si trovano sottovento, ma la genesi di una profonda depressione collocata sul Mar Ligure ha richiamato aria più mite marittima alle medie-basse quote intensificando gli effetti dell’ammasso nuvoloso.

Tali infiltrazioni più miti non hanno scacciato quel sottile strato freddo depositatosi al suolo della Val Padana con la recente irruzione fredda del week-end. La neve è quindi stata una conseguenza del piccolo sbuffo d’aria più mite al di sopra del cuscinetto freddo al suolo. Lo zero termico rimasto molto basso e l’aria fredda alle alte quote (500 hPa) hanno poi fatto il resto, contribuendo alle nevicate, le quali si sono spinte anche in zone dove la probabilità era molto più bassa, come Venezia e persino in qualche zona dell’Alta Toscana.

Le nevicate, generalmente deboli, sono risultate più abbondanti su parte della pianura emiliana occidentale e sul Basso Veneto, aree ove la confluenza tra masse d’aria diverse ha ulteriormente rinvigorito il fronte. La maggiore portata dei fenomeni ha consentito una maggior durata delle nevicate fino al piano, nonostante il progressivo richiamo d’aria più mite.

Solo nel primo pomeriggio la neve è stata sostituita dalla pioggia su gran parte delle aree ancora interessate dai fenomeni, tra cui l’Emilia Orientale, le pianure del Veneto e del Friuli Venezia Giulia. L’ulteriore rialzo termico in quota, ma anche l’attenuazione delle entità dei fenomeni hanno contribuito a cedere il passo alle piogge.

Le precipitazioni si sono ormai esaurite su gran parte della Val Padana, ma una copertura nuvolosa compatta insiste ancora quasi ovunque contribuendo al mantenimento di temperature gelide, in genere comprese fra i 2 ed i 4 gradi. Molto freddo anche in Liguria per l’ingresso dei venti di Tramontana di provenienza padana: solo in nottata il Levante Ligure è stato colpito da precipitazioni, anche localmente abbondanti sullo spezzino, ma la neve è rimasta relegata ai rilievi appenninici.

Il fronte freddo ha nel frattempo compiuto passi verso est-sud/est, coinvolgendo in maniera decisa le regioni centrali e la Sardegna nelle spire perturbate con frequenti precipitazioni anche temporalesche. Venti molto forti da ovest-sud/ovest hanno contribuito ad un rialzo termico, ma in qualche area valliva chiusa appenninica, soprattutto in Toscana, la neve è caduta localmente a quote collinari. Le correnti più meridionali stanno investendo anche il Sud, ove si resta in attesa e si rileva solo qualche sporadico fenomeno, ma l’aspetto più peculiare della giornata odierna è la netta ripresa termica rispetto a 24 ore fa, quando ha nevicato a quote relativamente basse sulla Puglia.

Gran parte dell’Europa resta ancora influenzata dal poderoso vortice freddo centrato sul Baltico e la saccatura in allungamento verso il Mediterraneo Centro-Occidentale contribuirà a mantenere condizioni meteo piuttosto movimentate per diversi giorni specie al Centro-Sud del nostro Paese, con una probabile recrudescenza depressionaria nel corso del fine settimana.

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