Una vivace ondulazione anticiclonica di matrice sub-tropicale si è estesa dalla Spagna verso gli stati centrali europei, abbracciando in questo modo ormai gran parte dell’Italia con le proprie propaggini orientali. Nel frattempo l’area di bassa pressione mediterranea ha rotto gli indugi e si è spostata verso est, scalzata proprio dall’incombente promontorio anticiclonico che preme da ovest. Al momento la goccia fredda si è spostata sullo Ionio, con i maggiori temporali che dai versanti ionici della Grecia si vanno spostando sulla Grecia.
Abbiamo ampiamente ribadito che si tratterà di una breve parentesi di bel tempo e, osservando l’immagine in basso, si possono chiaramente notare le vivaci avvisaglie instabili di una circolazione ciclonica che ingloba le Isole Britanniche. La vivace area depressionaria nord-atlantica sarà in grado di figliare un nucleo freddo che, distaccandosi dalla circolazione principale, si dirigerà verso le zone alpine ed il Mar Mediterraneo, ma questo sarà un discorso che riprenderemo ad inizio settimana, quando saremo alle prese con le conseguenze dell’avvicinamento del piccolo nocciolo freddo ed instabile, da cui scaturirà un nuovo temporaneo cedimento barico sui mari italiani.
Le regioni meridionali dell’Italia restano ancora nettamente coinvolte dalla spirale del vortice instabile, con nubi irregolari e rovesci sparsi, ma i segnali di miglioramento sono già molto evidenti: siamo infatti già alle prese con una significativa attenuazione dell’instabilità temporalesca sulle zone tirreniche della Calabria e della Sicilia, colpite fino alla serata di ieri da notevoli precipitazioni localmente a carattere di nubifragio. Nei pressi di Palermo, in poche ore, sono caduti oltre 60 millimetri di pioggia, con picchi di 140 millimetri sulla zona di Carini.
Il meteo instabile al Sud fa da contrasto con il gran sereno presente sulle regioni centro-settentrionali e sulla Sardegna, anche se in queste ore pomeridiane troviamo vivaci formazioni cumuliformi, tuttavia non molto minacciose, a ridosso della parte centrale della dorsale appenninica, con locali rovesci segnalati tra l’entroterra abruzzese e quello molisano.