Le correnti atlantiche continuano a scorrere su latitudini molto alte, a causa di un campo anticiclonico che, rinvigoritosi all’altezza delle Isole Britanniche, riesce a protendersi efficacemente su buona parte dell’Europa Centro-Occidentale. Il lieve strappo barico, avvenuto ieri sui meridiani centrali europei, ha consentito la discesa di un sistema frontale dalla Penisola Scandinava, il quale è stato poi messo alle corde dalla successiva dirompente rimonta anticiclonica che l’ha scacciato in direzione dell’Europa Orientale.
La discesa frontale si osserva infatti appena oltre il Mar Nero, arcuata attorno ad un minimo barico sulla Russia Occidentale. L’Europa Orientale comincia così ad esser presa di mira dalle prime irruzioni fredde nordiche e questo schema potremo vederlo delineato con maggior enfasi durante la prossima settimana.
Il campo anticiclonico estende la sua mano protettiva anche verso l’Italia, seppure solo con il bordo più meridionale, in quanto il Mediterraneo sta ancora facendo i conti con quella vigorosa circolazione ciclonica, recentemente alimentata da masse d’aria caldo-umide d’estrazione nord-africana. Nella giornata odierna l’instabilità si è estesa anche a gran parte del Sud Peninsulare, ma le situazioni più difficili restano tra Sicilia Orientale e Calabria ionica: su quest’ultima area continuano a cadere piogge localmente torrenziali, accentuate dallo stau, tanto che in alcune stazioni meteo del catanzarese (dati pluviometrici dell’Arpa) sono caduti quantitativi ben superiore ai 200 millimetri.
La situazione meteo è nettamente migliorata in Sardegna, dopo le violente precipitazioni cadute ieri su tutta la fascia orientale: tuttavia, mentre scriviamo, Cagliari ed hinterland sono state investite da un temporale che si è caricato proprio a ridosso del capoluogo. Il grave alluvione in Gallura ha purtroppo provocato una vittima, colta dalla forza dell’acqua mentre tentava di salvare il proprio gregge.
Qualche novità emerge per quanto concerne il Nord Italia: dopo diversi giorni di solleone, quest’oggi infiltrazioni umide e fresche dai quadranti orientali hanno favorito lo sviluppo di nuvolaglia irregolare sulle zone alpine e prealpine, ove si sono avuti acquazzoni circoscritti a carattere temporalesco. Il bel tempo ha portato ancora punte di 30 gradi tra la Toscana ed il Lazio.
Questo scorcio d’inizio autunno sta facendo emergere delle pesanti contraddizioni, rispetto a quello che dovrebbe essere il consueto andamento meteo, soprattutto con riferimento alle precipitazioni. Il Settentrione continua infatti a vivere una fase decisamente secca, se si escludono le piogge particolarmente copiose cadute sul Triveneto attorno a metà mese. Continua ad aggravarsi pertanto il deficit idrico e la penuria di precipitazioni, sommata al caldo degli ultimi giorni, incide sulla sofferenza dei ghiacciai alpini. Come ampiamente ribadito, viceversa, alcune aree del Sud sono state sconvolte da una pesantissima ondata di maltempo, fra le peggiori degli ultimi anni e non solo in assoluto del mese di Settembre. Eppure, di norma, in questo periodo spesso caldo e siccità restano gli autentici protagonisti, ma non in questo pirotecnico Settembre 2009.