TENACE DEPRESSIONE – Continua a trovarsi sul Tirreno il perno del vortice perturbato che, da molti giorni, sta tenendo sotto assedio l’Italia. L’occhio del ciclone si è portato a ridosso delle coste laziali, perdendo parte dell’energia che l’ha contraddistinto per tutto questo periodo. Gli ammassi perturbati, che ancora ruotano in senso antiorario attorno al minimo barico, appaiono non più troppo gagliardi e soprattutto con un raggio d’azione più limitato. Nelle ore pomeridiane il contributo del riscaldamento solare ha favorito il maggiore sviluppo di addensamenti che hanno dato luogo a temporali sparsi al Centro-Sud, specie sulle aree dell’interno a ridosso dei rilievi montuosi.
PIOGGE SIGNIFICATIVE, ECCO DOVE – Il cuore del vortice perturbato ha penalizzato ancora una volta, in termini di maggiori precipitazioni, le regioni centrali e parte di quelle meridionali. In particolare rovesci e temporali più intensi hanno coinvolto le zone più a ridosso del perno di bassa pressione, ovvero il Lazio e la Sardegna ([url=https://www.meteogiornale.it/notizia/24438-1-diluvio-gallura-sardegna-accumuli-ingenti]su quest’ultima il maltempo è stato molto pesante nel corso degli ultimi giorni[/url]) con punte di oltre 30 mm. Forti scrosci di pioggia, nelle ore pomeridiane, hanno colpito gran parte del Centro e qualche zona del Sud, risultando tuttavia d’entità decisamente meno forte rispetto ai giorni scorsi. Il raggio d’azione della depressione, che va ridimensionandosi, ancora una volta ha risparmiato i versanti ionici dove hanno prevalso ampie schiarite.
SINTOMI DI MIGLIORAMENTO AL NORD ITALIA – Ampi rasserenamenti si sono fatti strada anche su parte del Nord Italia, che ha goduto dei benefici legati alla lenta attenuazione della depressione tirrenica ed al concomitante timido ingresso di un’area d’alta pressione che spinge dalla Francia. Negli ultimi giorni grandi precipitazioni si sono abbattute in particolare su alcune zone dell’Emilia Romagna e sul Basso Piemonte, mentre nella giornata odierna i fenomeni sono risultati più deboli concedendo spazio a qualche sprazzo soleggiato. La maggiore presenza del sole ha tuttavia scaldato l’aria e stimolato una vivace cumulogenesi temporalesca nelle ultime ore sulle zone alpine e prealpine, data l’atmosfera che resta ancora decisamente instabile.