INSISTE L’ANTICICLONE – C’eravamo lasciati, alla fine della scorsa settimana, con alcuni significativi cenni di cambiamento a livello europeo: il vasto campo anticiclonico, che in precedenza dominava incontrastato sull’intero Continente, era stato infatti messo in parziale crisi da un’incursione d’aria fredda artica sulle nazioni centrali europee e zone baltiche, costringendo l’anticiclone ad arretrare verso ovest. Questa discesa fredda ha proseguito rapidamente la propria corsa verso sud/est, dirigendosi fra Balcani e Mar Nero, senza invece apportare modifiche degne di nota sul Mediterraneo e su tutta l’Europa Occidentale, dove è transitata solo la coda più innocua del fronte nuvoloso. Ora l’anticiclone è tornato nuovamente a consolidarsi e spingersi verso est, come si nota dalla vasta zona di sereno predominante dalla Penisola Iberica ai Balcani: attualmente il fulcro anticiclonico si trova a latitudini più basse rispetto a quanto avevamo osservato la scorsa settimana e così le perturbazioni atlantiche riescono a scorrere dalle Isole Britanniche verso le nazioni centrali europee.
CALDO RECORD – L’Italia è pienamente sotto l’influenza dell’anticiclone, il quale si avvale di una bolla d’aria calda in quota che coinvolge appieno le nostre regioni apportando tepore pienamente primaverile, soprattutto su aree collinari e montuose. In realtà su alcune zone del Settentrione si può persino parlare di quasi anticipo d’estate: le temperature sono schizzate bruscamente verso l’alto raggiungendo livelli eccezionali anche nei bassi strati, a causa dell’effetto di venti di foehn in discesa dalle Alpi, che hanno così trasportato a valle e in pianura l’aria calda presente anche in quota. I picchi più elevati hanno riguardato il Nord-Ovest (oltre 28° sul Canavese e Varesotto, ma degni di nota anche i 27 gradi di Torino ed i 25 gradi di Milano) ed in genere le aree di fondovalle a ridosso delle Alpi. Aosta e Bolzano figurano fra le maggiori città in assoluto più calde, con la colonnina di mercurio che si è spinta addirittura fino ai 28-29 gradi: si tratta con ogni probabilità di valori non solo prettamente estivi, ma anche da record per marzo, di cui vi daremo conferma una volta che saranno rese note le temperature massime definitive.
L’ANTICICLONE INVECCHIA – Il ristagno dell’aria umida nei bassi strati, dovuto all’ormai prolungata persistenza dell’anticiclone, ha prodotto anche situazioni nebbiose nelle ore più fredde su alcune zone della Pianura Padana centro-orientale e lungo le valli interne del Centro Italia, ma anche nubi basse sulle coste liguri e dell’Alto Tirreno. Nebbie e nubi basse saranno sempre più presente nei prossimi giorni, quando si faranno strada i primi sbuffi d’aria umida che precederanno il cambiamento atteso sul finire della settimana.