La notizia, stamattina, è senz’altro il temporale che ha accolto il risveglio dei Torinesi. Era previsto? Non proprio. Le aree indiziate per lo sviluppo delle celle temporalesche erano le Alpi e certo non così presto. E’ una riprova che la meteorologia non sarà mai una scienza esatta e che i cambiamenti dell’ultimo minuto non vanno mai esclusi.
Per scoprire qual è la ragione che spinge l’aria umida sul Nord Italia basta osservare l’immagine satellitare. E’ chiarissimo. La corda atlantica s’è tesa e gradualmente si è riavvicinata all’arco alpino. Lo testimonia certamente tutta quella nuvolosità visibile sull’Europa occidentale e che nelle prossime ore sarà responsabile di un’accentuazione dell’instabilità.
Qui da noi i fenomeni coinvolgeranno senz’altro le zone alpine centro occidentali. Le precipitazioni appariranno molto probabilmente in tarda mattinata a cominciare dalla Valle d’Aosta. A seguire saranno coinvolte le aree montuose del Piemonte occidentale-settentrionale, quelle Lombarde e l’Alto Adige. L’entità risulterà maggiore dei giorni scorsi, ciò significa che qualche episodio potrebbe mostrarsi vivace e sfociare in zone della fascia pedemontana.
Lo sconfinamento sembra dover riguardare principalmente la Lombardia, ove peraltro tenterebbero la sortita verso il piano e non è detto che non vi riescano. Ma la possibilità non può essere esclusa nemmeno sul Piemonte. La nuvolosità, quella a sviluppo verticale tipica dei temporali, si formerà sui rilievi del Veneto e del Friuli, ma la probabilità che vada a generare fenomeni sarà un po’ più blanda.
Nelle restanti regioni splenderà il sole. Un caldo sole di Giugno, fautore di valori termici assolutamente oltre norma. Le massime, per intenderci, potrebbero registrare ulteriori locali rialzi. In Puglia soprattutto la colonnina di mercurio potrebbe raggiungere i 34 gradi. Punte di 32-33 gradi si avranno nelle Isole Maggiori e sulle Centrali tirreniche.
I venti saranno ovunque deboli, salvo dei rinforzi di Scirocco in Sardegna e sull’alto Adriatico, mentre il Libeccio arriverà nel Mar Ligure. E’ bene sottolineare che sul Nord Italia la circolazione proverrà principalmente dai quadranti meridionali ed è imputabile allo scorrimento degli impulsi perturbati al di là delle Alpi. Nelle altre regioni, detto dello Scirocco, si avranno venti deboli spesso variabili o a regime di brezza durante le ore più calde.