La perturbazione transitata domenica al centro-nord si è attardata ancora lunedì a sud della linea Viterbo/Ancona, subito seguita da un nuovo, più modesto, impulso perturbato martedì. La successiva discesa di un poderoso blocco di aria gelida verso i Balcani ha interessato anche l’Italia con calo termico più avvertito sulle regioni adriatiche e ioniche, mentre su quelle tirreniche e le isole il contrasto tra l’aria fredda e infiltrazioni di aria più mite e umida da ovest ha prodotto nuvolosità intermittente, con scarsi fenomeni.
Mercoledì un nuovo impulso freddo ha ripulito i cieli del nord e delle regioni dell’alto e medio Tirreno, mentre al sud vi sono state piogge, grandinate locali e nevicate generalmente non intense, ma fino a quota molto bassa sulla Puglia. Giovedì è prevalso un sole freddo sull’Italia, con residua fenomenologia al sud, mentre oggi, venerdì 23 gennaio, sono le infiltrazioni di aria umida da ovest, che scorre sopra il cuscinetto freddo, a portare nuvole su regioni occidentali e Sardegna, con deboli nevicate sparse anche al piano nel nord, e in collina in Toscana, mentre il tempo è in iniziale ulteriore miglioramento al sud (grandi nevicate interessano invece i Balcani, montagne e colline della Grecia, la Turchia), ma in successivo peggioramento su versante tirrenico e Sicilia.
Ancora infiltrazioni dall’Atlantico, dove la circolazione è pilotata da una depressione con minimo principale a NE dell’Islanda, stretta tra gli anticicloni groenlandese e russo, faranno sentire i loro effetti nel weekend sull’ Italia, con deboli piogge e nevicate sparse, a quota bassa laddove il cuscinetto freddo reggerà meglio (in quota vi sarà infatti un temporaneo ma importante aumento termico, seguito da un nuovo calo domenica sera).
Il tempo della prossima settimana si gioca tutto sulla formazione, a nostro avviso molto probabile, o meno del ponte tra alta groenlandese e azzorriana, che permetterebbe la discesa verso il Mediterraneo occidentale di un nucleo freddo artico, con ciclogenesi mediterranea e fase di marcato maltempo invernale. La situazione però non è ancora ben delineata, perché un eventuale, possibile, west-shift del suddetto nucleo, porterebbe al contrario a una risposta sciroccale sulle nostre regioni con rialzo dello zero termico direi addirittura drammatico soprattutto per le nevi appenniniche.
Nel dettaglio, per sabato 24 gennaio al nord prevediamo cielo parzialmente nuvoloso al mattino, con ampie schiarite sul Friuli Venezia Giulia, senza precipitazioni. Nel corso della giornata nuovo aumento della nuvolosità sul nord-ovest, in serata anche su Lombardia ed Emilia, con qualche debole pioggia sulle coste liguri e brevi nevicate in Val d’Aosta al di sopra dei 6-700 metri. In serata peggioramento anche sulle Alpi centro-orientali con qualche nevicata sui crinali di confine. Temperature in lieve aumento. Venti moderati da NE su Liguria e alto Adriatico, in rotazione a SE sul Levante Ligure nel pomeriggio. Sulle zone di pianura deboli variabili.
Al mattino nubi su Abruzzo, Molise e Sardegna meridionale, con basso rischio di fenomeni. Sulle altre regioni centrali prevalenza di schiarite. Nel corso della giornata nubi in aumento su Toscana e Umbria, con qualche debole pioggia sulla Toscana nord-occidentale. Miglioramento su Abruzzo e Molise con cessazione degli eventuali fenomeni. Temperature stazionarie le massime, in lieve aumento le minime. Venti moderati da N sui litorali adriatici, deboli da NE altrove, in rotazione a SE su alta Toscana. Sulla Sardegna venti deboli da N.
Sulla Campania ampie schiarite sulla coste. Su tutte le altre regioni del sud nuvolosità irregolare, con modesto rischio di fenomeni residui sulla Puglia, con ulteriore miglioramento nel corso della giornata. Temperature in lieve aumento. Venti tra moderati e forti da N/NE sulla Puglia, moderati altrove.
Domenica 25 gennaio al nord nubi mattutine su Emilia Romagna, Trentino-Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia, con qualche pioggia e neve oltre 6-700 metri. Sulle altre regioni tempo abbastanza buono, con addensamenti sui crinali di confine delle Alpi con brevi nevicate. Nel corso della giornata miglioramento con cessazione dei fenomeni ovunque, fino a sereno in serata. Temperature in aumento. Venti moderati da NW sulle Alpi , da N sulla Liguria e da W/NW sulle zone pianeggianti.. Episodio di foehn sul nordovest.
Sulla Sardegna nubi irregolari, senza fenomeni. Sulle altre regioni centrali cielo molto nuvoloso (inizialmente tempo migliore solo sul Molise) con piogge e nevicate al di sopra dei 7-800 metri in Appennino. Nel pomeriggio tendenza a graduale miglioramento ad iniziare dalla Toscana, dalle Marche e dall’Umbria. Temperature in lieve aumento. Venti forti da NW sulla Sardegna, moderati da SE sulle regioni peninsulari, in rotazione a NE sulle tirreniche.
Al mattino cielo parzialmente nuvoloso al sud, senza fenomeni. Nel corso della giornata peggioramento ad iniziare dalla Campania con piogge e nevicate al di sopra degli 800-1000 metri, in estensione in sereata al resto del versante tirrenico e alla Sicilia. Temperature in aumento. Venti moderati da SW sulla Campania , moderati da NW su regioni ioniche e Sicilia. In serata rotazione dei venti a SW su regioni tirreniche e Sicilia.
Tendenza per lunedì: addensamenti al mattino sul medio Adriatico e al sud, in attenuazione; peggioramento al nord-ovest in serata.
DOVE ANDIAMO
Susa, in provincia di Torino, dà il nome alla valle in cui è adagiata, percorsa dalla Dora Riparia; qui si uniscono gli itinerari storici del Monginevro e del Moncenisio. In origine celtica, fu poi romana e di questo periodo è rimasta l’intelaiatura urbana. E’dominata dal Rocciamelone, alto m 3538.
La Cattedrale, del sec.XI, poi rimaneggiata, è dedicata a San Giusto. Sul fianco destro ha il campanile romanico, a bifore, trifore e quadrifore. Nell’interno trittico attribuito al Borgognone e statua lignea del ‘500 di donna in preghiera, probabilmente la Maddalena, tradizionalmente detta Adelaide di Susa. Si appoggia alla facciata della chiesa la Porta Savoia, di origine romana, a un’arcata fra due torri e a più ordini di finestre.
L’Arco di Augusto sorge sull’alto di una spianata sistemata a giardino. Fu eretto nell’8 a.C. in onore dell’imperatore. Al di la dell’arco notevoli avanzi della cinta muraria romana, con la Porta del Castello affiancata da resti di torri cilindriche, dietro le quali gli scavi hanno portato alla luce resti di terme e dell’anfiteatro del sec.II. Di fronte le cosiddette Due Porte, fornici in grossi blocchi marmorei, forse appartenenti a una cinta più esterna.
A 8 km si trova Novalesa, la cui Abbazia, a quota 822, risale al sec.VIII e fu un celebrato centro benedettino di cultura. Dopo varie vicende dal 1973 è di nuovo affidata ai Benedettini.
Più a valle di Susa domina la vallata la Sacra di San Michele, complesso di fabbricati e ruderi facenti corpo con la vetta del Monte Pirchiarano, m 962. Salita un’erta scalinata addossata alla roccia e varcata la romanica Porta dello Zodiaco (1120) si giunge sul fianco destro della chiesa, dove si apre il portale gotico. La chiesa è gotica nelle tre navate su pilastri (sec.XIII), romanica nelle absidi (sec.XII). Splendido il panorama dal belvedere cui si accede dal fianco sinistro della chiesa.
All’altezza di Avigliana, dove la Val di Susa sbocca nella piana, la strada del Colle del Lis la collega con Viù, nella più meridionale delle 3 valli di Lanzo, in una verdissima conca tra i castagneti. 17 km a monte di Viù, Usseglio è località di soggiorno e sport invernali dall’atmosfera ben diversa da quelle della Via Lattea che incontreremo poi. Le altre due valli di Lanzo, la Val d’Ala e la più settentrionale Val Grande, disseminate di piccoli paesi frequentati per villeggiatura e sport invernali, si congiungono a Ceres, dove si trova il Museo delle Genti delle Valli di Lanzo. La Stura di Lanzo scende poi da Ceres a Lanzo Torinese (dove giunge anche la Valle di Viù), che ha un pittoresco quartiere medievale con strette strade chiamate “chintane”.
A monte di Susa si supera Chiomonte, che conserva nel bel borgo antico il settecentesco Palazzo Beraud e la Parrocchiale dell’Assunta, quindi Exilles con il suo grande ed antico forte (dove fu prigioniero “la Maschera di Ferro”). Lasciato sulla destra il bivio per Bardonecchia, si raggiunge Oulx, a quota 1121. Gli impianti di risalita della sovrastante Sauze d’Oulx (che ha preso il nome dai salici che coprivano l’alto versante meridionale della Valle di Susa) e di Sportinia sono collegati con quelli del Sestriere, a formare il vasto comprensorio della Via Lattea.
Dove la strada del Monginevro incrocia quella che, scendendo dal Sestriere, proviene dalla Val Chisone, sorge Cesana Torinese, luogo di villeggiatura e di sport invernali, con i numerosi impianti di San Sicario a formare un complesso sciistico, anch’esso facente parte della “galassia” della Via Lattea. A Cesana risiedette a lungo Paul Cezanne, la famiglia del quale era originaria del luogo e ne portava il nome. Da Cesana la statale prosegue per Claviere e il Colle del Monginevro, dal quale si scende alla cittadina francese fortificata di Briancon.
Da Cesana si risale, in direzione est, al Sestriere, a quota 2033. “Ad petram sistrariam”, al sessantesimo miglio romano da Torino, negli anni 1928-32, per iniziativa di Giovanni Agnelli sr. divenne una capitale dello sci, non senza tocchi dell’avanguardia architettonica di allora negli alberghi a torre. Qui si lavora per le Olimpiadi Invernali del 2006, come pure nella più bassa Pragelato. Scendendo ancora la Val Chisone si giunge a Fenestrelle, caratterizzata da un ripido quartiere di vecchie case, ma soprattutto dal gigantesco sistema di forti, cominciato dai francesi nel ‘600 e continuato dai Savoia dopo la pace di Utrecht (1713).
La cucina delle valli torinesi è quella di tutta la provincia, con una maggiore preponderanza dei piatti preparati con i prodotti della montagna, formaggi, funghi e castagne. Specialità torinesi sono gli agnolotti, il bollito misto, la fonduta (non è solo valdostana), la bagna cauda. Fanno parte della tradizione torinese anche i grissini, lunghi e friabili. Piatto tipico della zona di Oulx è il gigot all’oulxiese, cosciotto di castrato all’aglio cotto al forno nella bronzina, tegame di bronzo in cui vengono cucinate anche le patate al salame. Ottima la pasticceria torinese, la cui tradizione di produzione dei derivati del cacao non si esaurisce nei gianduiotti, ma è notevole anche la produzione di “marron glaces”. Non mancano i vigneti in Val di Susa, pur non vantando la zona vini Doc, contrariamente ad altre della provincia.
Vediamo il tempo del weekend a Susa. Il sabato, giornata molto poco ventosa, si aprirà con tempo discreto e aumento della nuvolosità in serata, ma scarsa probabilità di fenomeni, mentre domenica la nuvolosità iniziale sarà seguita da un rasserenamento pomeridiano, con insorgenza di debole foehn. Temperature di sabato -2°/5°, di domenica -1°/7°.