Archiviata la fase di maltempo, le regioni Settentrionali sperimentando gli effetti dell’aria fredda che fluisce dai quadranti orientali. Le temperature, le minime, sono scese al di sotto dei 10°C dopo che temporaneamente si erano riportate al di sopra. La neve, ieri, è caduta a quote decisamente basse. Nelle aree confinali è riuscita persino ad imbiancare le colline, donando al paesaggio un aspetto precocemente invernale. In quota, ovviamente, gli accumuli sono stati maggiori e la notte appena trascorsa ha favorito un consolidamento del manto grazie a diffuse gelate.
Poi c’è stato il diluvio Romano. La Capitale, a quest’ora, si trovava sotto un autentico fortunale. Gli effetti sono stati abbondantemente documentati e s’è discusso se il disastro potesse essere evitato oppure no. Al di là di quel che è stato, c’è un dato che fa impressione. Accade sempre più spesso che in pochissimo tempo si riversi al suolo la stessa quantità di pioggia che dovrebbe cadere in un intero mese. Situazioni estreme, che mettono in luce tutta la fragilità di un territorio – quello Italico – violentato dalle attività umane.
Stamane la situazione è mutata. Dall’immagine satellitare si evince chiaramente come i temporali siano scivolati al Sud Italia. Sicilia, Campania, ma anche Basilicata, Calabria e Puglia Garganica. Queste le regioni che al momento stanno fronteggiando le precipitazioni di maggior rilievo. Probabilmente, e questa è una buona notizia, non raggiungeranno l’intensità di ieri e quindi riteniamo che altri disastri possano essere scongiurati.
Il Sud, tra l’altro, registra temperature ben più alte del resto d’Italia. La causa è imputabile alla ventilazione di Libeccio che continua a soffiare senza interruzione. La differenza tra Nord e Sud è dettata dal posizionamento del Vortice instabile: é ubicato, in quota, a ridosso del Settentrione.
L’evoluzione proporrà, nelle prossime ore, un’accentuazione dell’instabilità sulle Centrali Adriatiche, nel Mezzogiorno e sulle Isole. Rovesci di pioggia e qualche altro temporale si alterneranno a pochi momenti di sole. Residui fenomeni potrebbero riguardare anche il Lazio, l’Appennino Umbro, il Forlivese e il Riminese. Su Sicilia e Sardegna, invece, i fenomeni coinvolgeranno maggiormente rispettivamente la parte occidentale/settentrionale e quella orientale.
Al Nord Italia, l’intera giornata sarà caratterizzata da cieli sereni o poco nuvolosi. Un miglioramento che si estenderà parzialmente anche alla Toscana e all’Emilia, ove le schiarite non si faranno attendere.