La prima depressione tropicale che abbia toccato la terra di Spagna è transitata “quasi” senza colpo ferire. Notizie di danni a causa del forte vento associato alla tempesta sono giunte da Huelva, cittadina dell’Andalusia sud-occidentale assai vicino al punto in cui Vince ha fatto “landfall”, dove sono state segnalate cadute di alberi.
Il bilancio delle precipitazioni causate da Vince non è dissimile a quello di un comune per quanto vasto sistema temporalesco: 42.5 mm di pioggia sono caduti su Siviglia in 6 ore, 37.4 su Cadice, 22.7 su Malaga, a cui si sommano i 18.2 mm del giorno prima.
La depressione tropicale è stata successivamente inglobata dal fronte atlantico che ha interessato il resto della Spagna ed anche il Portogallo, nazione quest’ultima, che dopo una lunga fase di siccità, negli ultimi tre giorni ha visto finalmente cadere un po’ di pioggia.
L’analisi dei dati suggerisce che le piogge siano state diffuse seppur non abbondanti su gran parte della nazione lusitana. Tra il 9 e l’11 di ottobre a Lisbona sono caduti 36 mm di pioggia, 51 a Viana do Castelo, 47 a Castelo Branco, 24 a Oporto e Montijo.
Le precipitazioni sono state ben più abbondanti nell’arcipelago di Madeira, luogo nei pressi del quale si è formato l’uragano Vince. A Funchal in cinque giorni sono caduti 128 mm di pioggia di cui 85 in 48 ore.
Piogge attese e finalmente arrivate, non per merito di Vince, anche nella zona nord occidentale della Spagna, zona che abituata ad un clima fresco ed umido anche in estate, come il Portogallo aveva invece vissuto una stagione calda molto secca. Tra il 9 e l’11 di ottobre sono caduti 97 mm a Vigo e 32 alla Coruna.
L’area iberica sta sperimentando forse più di ogni altra in Europa gli effetti dei cambiamenti climatici. Si discute molto sull’origine di questi cambiamenti, se siano direttamente collegabili all’effetto serra antropico o meno; sicuri sono i loro effetti fatti di estati molto calde ed asciutte sull’Europa sud-occidentale con solo brevi episodi di violento e dannoso maltempo, a causa del persistere in loco di un’area di alta pressione che raramente viene scalfita dai fronti freddi atlantici. A questo quadro ora si è aggiunto un elemento di ulteriore novità: la formazione di una depressione tropicale, poi diventata uragano, in un’area in cui si pensava non fosse possibile.
Il tempo ci dirà se questo è solo un bizzarro ciclo climatico, o se da quel punto dell’Europa stanno nascendo cambiamenti climatici epocali per tutto il continente.