ADEGUARSI AL RISCALADAMENTO – L’Università di Waterloo, in collaborazione con la Intact Financial Corporation ed il supporto di oltre 80 esperti provenienti da tutto il Canada, ha pubblicato la relazione sul progetto di adattamento al cambiamento climatico. La relazione contiene al suo interno un piano di lavoro unico per promuovere l’adattamento ai cambiamenti climatici in atto nel paese: è stato così monitorato l’aumento della temperatura e le grandi variazioni delle precipitazioni che hanno fatto così in modo di individuare una serie di aree maggiormente vulnerabili, che siano città od aree rurali. Il progetto mette in evidenza alcune fra le sfide principali che il Canada dovrà affrontare, trovando le misure più urgenti ed efficaci da adottare per adeguarsi al cambiamento. I settori nevralgici per la nazione nord-americana risultano le infrastrutture urbane, la biodiversità, le risorse di acqua dolce, le comunità indigene e l’agricoltura.
PROIEZIONI SUL FUTURO CLIMATICO – La relazione contiene inoltre 20 raccomandazioni, attuabili in via prioritaria nel breve termine, basate su proiezioni riguardanti le simulazioni sul cambiamento climatico atteso nei prossimi anni. Sulla base di queste indicazioni, nel Canada si potrebbe registrare un aumento delle temperature medie fino a 2°C entro il 2020 ed addirittura 4°C in più entro il 2050. L’Artico è la regione che più delle altre potrebbe sperimentare il maggior riscaldamento, con aumenti fino ad 8 gradi entro il 2050. In merito alle precipitazioni, queste dovrebbero seguire un andamento parallelo con l’aumento termico, aumentando del 20% entro il 2020 e del 40% entro il 2050. Gli impatti dei cambiamenti climatici variano da una regione all’altra, considerando la vastità del Canada. Ad esempio, Vancouver avrebbe più pioggia in estate, Winnipeg in inverno, mentre Toronto e Montreal andrebbero incontro ad inverni molto più miti.
CAMBIAMENTO CLIMATICO REALTA’ GALOPPANTE – I danni derivanti dall’aumento della temperatura sono sempre più problematici da affrontare, secondo Blair Feltmate, Direttore dello Sviluppo Practice sostenibile nella Scuola di ambiente, le imprese e lo sviluppo (SEED) della Facoltà per l’Ambiente dell’Università di Waterloo . Considerando che i dieci inverni più miti sono stati registrati dal 1998, è chiaro che si devono mettere in campo immediatamente le misure necessarie non solo per contrastare, ma anche per affrontare in modo adeguato il cambiamento del clima. La conclusione più importante di questo progetto è legata al fatto che le misure di adattamento ai cambiamenti climatici dovranno divenire il prima possibile un elemento sempre più strategico da tenere presente in merito agli interventi sulla pianificazione da parte dei governi ed organizzazioni non governative.