Nell’ultima settimana sono state registrate nevicate particolarmente intense sulle Alpi, specie sui settori dell’Arco Alpino Occidentale, con le neve caduta dai 1000/1200 metri. I nuovi ingenti apporti nevosi sono stati compresi tra 80 e 140 cm ai 2000 metri.
E’ così fortemente cresciuto uno spessore del manto nevoso già notevolissimo, che attualmente in tutta la regione alpina presenta valori ben superiori alla media stagionale. Si sono determinati inoltre importanti accumuli eolici, dato che la nevicata è stata accompagnata da venti sostenuti dai quadranti meridionali.
La neve recente, complice anche l’incremento delle temperature in atto, è andata rapidamente incontro ad umidificazione ed appesantimento, diventando estremamente instabile e generando una diffusa attività valanghiva spontanea.
Il grado di pericolo valanghe è salito al grado forte 4 su tutta la regione, ovvero un livello di rischio forte o molto forte. In alcuni casi le valanghe, anche di grandi dimensioni, hanno interessato la viabilità principale, determinando l’isolamento di alcune zone come il paesino di Moncenisio, in Val di Susa.
Per i prossimi giorni, l’ulteriore aumento delle temperature favorirà condizioni di forte instabilità del manto nevoso, soprattutto nelle ore centrali. La dinamica delle valanghe primaverili, con neve umida e pesante, favorire il coinvolgimento di aree in scarsa pendenza o a quota inferiore al limite della copertura nevosa.
Si raccomanda quindi la massima attenzione sulle piste, in virtù dei frequenti distacchi spontanei delle ultime ore. Il consiglio è quello di evitare eventuali fuoripista specie nelle aree interessate dalle abbondanti nevicate degli ultimi giorni.