L’estate del 2006 ha avuto molteplici situazioni meteorologiche che spesso sono state diametralmente opposte con settimane molto sottomedia seguite da periodi molto sopra le righe intervallate da eventi estremi e catastrofici: ma allora come possiamo definire questa estate? Io la definirei estate degli eccessi!
L’inizio meteorologico della stagione è stato caratterizzato da un periodo termicamente sottotono, la neve si è vista sopra i 1500m e in pianura per molti giorni i 25° (tutte le temperature sono espresse in gradi celsius) sono stati un muro difficile da superare. Basse anche le minime per vari giorni sotto i +10° e quasi ovunque in Veneto le temperature di questa prima decade concludono di almeno 3° sotto la media di riferimento del periodo. L’inizio dell’estate ha visto infatti una discesa di correnti fredde ma secche provenienti da un vortice depressionario presente sulla Scandinavia.
Nella seconda metà di giugno con l’arrivo dell’HP africano il bel tempo è stato dominatore incontrastato per diversi giorni e i 34° sono stati raggiunti e superati facilmente in tutta la pianura.
Ecco alcuni valori raggiunti il giorno 27 giugno il più caldo del mese: Adria +34.4° (RO), Merlara +35.6° (PD), Rovolon 35.7°(PD), Oppeano +36.2° (VR). Mese eccezionalmente secco con precipitazioni quasi ovunque inferiori ai 10 mm su gran parte della pianura veneta. Nonostante il freddo della prima decade, giugno 2006 chiude quasi ovunque con un’anomalia positiva di più di 1° rispetto alle medie storiche di riferimento.
Nel passaggio di consegne tra giugno e luglio vi è stato un temporaneo calo termico dovuto a una discesa di aria più instabile, i temporali non sono mancati e in alcune zone come nella Marca trevigiana si sono registrate forti raffiche di vento superiori fino 150 kmh che hanno causato gravi danni (è stato dimostrato che non si trattava di una tromba d’aria).
Dopo una prima decade piacevole la seconda parte del mese è stata contrassegnata da un caldo smisurato che ha avuto prima caratteristiche afose e successivamente connotati torridi per via della bassa umidità relativa, I 36° si sono registrati diffusamente nella pianura e i 30° hanno sfondato fino a 1300m di quota. Valori altissimi registrati dalle stazioni di meteoveneto il giorno 21 luglio:
Cà di David (VR) +38.3°, Rovolon (PD) +38.2°, Marcon (VE) 37.3°, e persino sulla costa Rosolina (RO) +36,1°.
Gli ultimi giorni del mese sono stati segnati da infiltrazioni di aria fresca che hanno causato temporali e raffiche lineari di vento (downbursts) nella Saccisica e nel Veneziano con ingenti danni all’agricoltura.
Luglio 2006 si chiude come il più caldo degli ultimi 50 anni con anomalia positiva mediamente superiore ai +2,5° su base regionale. La stazione di Frassenelle detiene il record mensile e stagionale di 39,4° mentre la stazione di Urbana in questo mese ha superato per ben 10 volte i +35°!!!
Dopo un rialzo temporaneo agosto è cominciato in maniera perturbata e un quadro termico più gradevole; le precipitazioni nei primi 15 giorni agostani sono state cospicue ed in parte hanno coperto il grave deficit che regnava soprattutto nel basso Veneto. Tale pernicioso guasto del tempo è stato determinato dalla continua discesa di fronti freddi dall’Europa nordoccidentale in grado di generare instabilità e temporali prevalentemente sulle regioni del NE italiano in particolare su pedemontana veronese e alto vicentino.
Le precipitazioni registrate in questo mese:
Grezzana (VR) 361 mm, Verona periferia 240 mm, Merlara (PD) 144 mm, Chioggia (VE) 111 mm, Rovigo centro 78mm, Lendinara (RO) 50 mm. Dall’andamento delle piogge si capisce come gli accumuli siano stati molto meno consistenti sul polesine e più in generale sul sud della regione.
Al torrido luglio è quindi seguito uno dei mesi di agosto più freddi e piovosi degli ultimi 30 anni con un’anomalia negativa compresa tra 2° e 2,5° rispetto alle medie di riferimento su base regionale.
L’estate 2006, stagione che verrà ricordata per gli enormi sbalzi climatici cui è stata soggetta, chiude nel complesso, nell’arco dei tre mesi, quasi in media con i principali parametri climatologici (appena di qualche decimo più calda rispetto alle medie degli ultimi 15 anni). Ciò non toglie che tali estremi si siano rivelati estremamente dannosi per le attività umane, in modo particolare per l’agricoltura danneggiata sopratutto per la lunga fase siccitosa registratasi in giugno e luglio.