La domanda che ci si pone è: basterà a demolire la struttura anticiclonica? Difficile dare una risposta. Molto dipenderà da come si disporranno le depressioni Atlantiche. Affinché si possa verificare un cambio circolatorio sostanziale, è necessario che modifichino il posizionamento così da penetrare sull’Europa occidentale.
Dando credito alle emissioni odierne, nel prossimo weekend potrebbe esserci un primo tentativo. Gli effetti, i più evidenti, dovrebbero coinvolgere principalmente le regioni Settentrionali, in particolare il settore di ponente. Nulla di ché, intendiamoci, ma già una diminuzione delle temperature e una più diffusa attività temporalesca rappresentano elementi di discussione.
Probabilmente le perturbazioni riprenderanno a lambire le Alpi, costringendo la bolla africana ad un lento sgonfiamento. Anche nelle altre regioni, difatti, caleranno un pochino i geopotenziali ed anche se il meteo resterà estivo ci sarà spazio per la formazione di qualche annuvolamento sulla dorsale appenninica.
Ma cos’è che spingerà le perturbazioni ad abbassarsi di latitudine? Semplice, una zona di Bassa Pressione. A quanto sembra dovrebbe formarsi in vicinanza della Penisola Scandinava, in una posizione che solitamente implica un coinvolgimento – seppur parziale – delle nostre regioni. Se dovessimo fare affidamento sul Modello europeo, ad esempio, i disturbi potrebbero non limitarsi a delle semplici infiltrazioni d’aria umida, bensì potrebbe aversi il transito di un fronte instabile più consistente nelle regioni Settentrionali.
Qualora dovesse verificarsi la suddetta ipotesi, l’indebolimento anticiclonico risulterebbe più forte anche nelle altre regioni e le temperature registrerebbero una diminuzione più significativa.
Alla luce di quanto detto, possiamo credere che da venerdì si andrà incontro – quasi certamente – ad un progressivo invecchiamento alto pressorio. Se così fosse, comincerebbe a fare un po’ meno caldo e qualora arrivasse un po’ di vento calerebbero significativamente anche i tassi di umidità. Un ricambio d’aria, diciamolo, ci vorrebbe proprio! Almeno per non patire gli effetti dell’afa.
Abbiamo scelto di dedicare spazio all’evoluzione barica perché i prossimi 3-4 giorni saranno la fotocopia di quanto accaduto nelle 48 precedenti. Splenderà il sole, ovunque. Farà caldo, anzi, caldissimo! Le temperature continueranno a superare i 35°C con estrema facilità e su molte città – specie in pianura o zone interne – potrebbero arrivare ai 40! Poi ci sarà l’umidità, o l’afa se preferite. Il ché vuol dire che il nostro corpo percepirà qualche grado in più e mostrerà sofferenza.
Sulle Alpi continueranno a formarsi un po’ di nuvole pomeridiane, ma sfoceranno in temporali quasi esclusivamente su Piemonte e Valle d’Aosta. Altrove si limiteranno a produrre occasionali focolai temporaleschi.
Da giovedì, invece, qualche annuvolamento potrebbe svilupparsi lungo la dorsale appenninica ed in particolare nel settore meridionale. Difficilmente si avranno acquazzoni, tuttavia non è una possibilità da escludere.
Terminiamo coi venti, che continueranno ad essere deboli variabili, o a regime di brezza. Di conseguenza i mari resteranno calmi o poco mossi, salvo locali rinforzi del moto ondoso in alcuni tratti sotto costa.