L’elemento saliente a breve termine.
L’ultima festività del ponte natalizio, l’Epifania, correrà all’insegna del tempo stabile su tutto lo Stivale. Deboli addensamenti andranno ad interessare le regioni alpine, alto e medio Tirreno, ma scarse le precipitazioni. Le successive 48 ore vedranno invece un ulteriore ingerenza atlantica, Causa il parziale allungamento verso Sud del Vortice Polare.
L’elemento saliente a medio termine.
La nuova settimana indica un ulteriore abbassamento di latitudine del Vortice Polare, con ingresso di ondulazione ciclonica in quota tra Francia e Penisola Iberica. Evoluzione tipicamente autunnale, con moderate correnti meridionali, prevalentemente Sud occidentali, in ingresso sui settori di Ponente del Centro nord. Avremo persino un peggioramento, con piogge che localmente potranno risultare di moderata intensità sui settori esposti.
L’elemento saliente a lungo termine.
Proseguirà l’ingerenza del Vortice Polare troposferico, con conseguente prosecuzione di fase debolmente ondulatoria oceanica in seno ad Europa Centro Settentrionale.
Il trend a lungo termine:
Evidente che tal tipo d’evoluzione non depone certo a favore dell’ingresso invernale in grande stile. Sin verso l’avvio dell’ultima decade mensile potremo assistere ad un “tipo climatico” non dissimile da quanto registrabile attualmente.
Elementi di incertezza: Le mappe di previsione paiono lasciare ben pochi dubbi circa lo scenario paventato, tuttavia sussistono alcuni elementi d’incertezza legati essenzialmente all’andamento climatico in stratosfera.
Alcuni elementi indicano un possibile indebolimento della figura Polare, con conseguente decompattamento. Il che, come più volte rimarcato, deporrebbe a favore di scenari consoni alla stagione in essere.
Fattori di normalità climatica:
Or bene, siam costretti a rammentare la costante anomalia termica che percuote il nostro Paese. Temperature sovente sopra la media stagionale, con influenze negative circa la neve in montagna.
Appare certamente sconfortante leggere quote “bianche” superiori ai 1800-2000 m, in un periodo nel quale invero dovrebbe, mediamente, presentarsi almeno 500 m al di sotto.
Focus: evoluzione sino al 18 gennaio 2007
La chiarezza previsionale esposta ad inizio editoriale riduce l’analisi a quanto espresso, ossia un breve termine dettato da evidenti ingerenze oceaniche, con nubi e precipitazioni a carattere sparso relegat principalmente ai settori Centrali e Settentrionali del Ponente peninsulare.
La riproposizione potrebbe avvenire in prossimità del giro di boa mensile, allorquando una parziale perdita di tensione del Vortice Polare potrebbe condurre una nuova ondulazione ciclonica verso la Penisola Iberica. Il che, tradotto, significherebbe fase instabile piovosa delle aree dello stivale esposte alla mite circolazione meridionale.
Evoluzione sino al 23 gennaio 2007
Così come concludemmo il passato editoriale, anche oggi teniamo a rimarcare le poche novità fin verso l’ingresso dell’ultima decade del mese .Tuttavia si potrebbe registrare, il condizionale è d’obbligo, un parziale rallentamento dell’attività Polare, con spostamento dell’asse depressionario verso la Penisola Scandinava. Evoluzione chiaramente da confermare, visto il lasso temporale assai ampio.
In conclusione.
Quanto sinora esposto non vuol certo essere un “de profundis” della stagione invernale. Rammentiamo ai lettori che le fasi fredde degne di tal nome sovente si manifestano dell’ultima parte della stagione, a cavallo tra fine gennaio e tutto febbraio. Lecito pertanto non innalzare bandiera bianca, il generale potrebbe avere in serbo importanti sorprese.