Vari giorni di tempo bello e stabile, con la primavera scoppiata un po’ in tutta Italia, anche sugli innevatissimi campi da sci, non garantiranno neppure questa volta a molti italiani un fine settimana di tempo soleggiato.
L’anticiclone che ha contraddistinto il tempo di tutta la settimana, provocando il forte indebolimento della perturbazione che ha interessato il nord e parte del centro nello scorso weekend e garantendo da lunedì cieli sereni o poco nuvolosi quasi ovunque e temperature spesso sopra i 20°C anche nelle zone interne del nord e del centro, dà infatti cenni di cedimento sul suo lato occidentale. Il fine settimana sarà quindi contraddistinto da un graduale aumento delle nubi al nord e in parte al centro, ma con poche e deboli piogge. Solo lunedì avremo un peggioramento più serio, con la “solita” espansione verso la Groenlandia dell’alta oceanica, con saldatura con un’alta pressione polare e conseguente discesa di aria fredda verso il Mediterraneo con relativa ciclogenesi.
Velature e nubi stratiformi interessano soprattutto la Liguria e l’alta Toscana oggi. Le nubi tenderanno ad infittirsi in giornata, estendendosi a tutte le regioni occidentali, dove le temperature massime inizieranno a calare.
Sabato 20 marzo al nord generalmente nuvoloso. Qualche pioggia debole sulla Liguria, mentre pioviggini o isolate piogge interesseranno le Prealpi e le zone di pianura adiacenti. Sulle Alpi qualche breve pioviggine, o nevischio oltre i 2000-2100 metri di quota. Temperatura in lieve calo. Vento da sud-ovest moderato su Alpi e Liguria, debole altrove.
Su Toscana, Lazio, Umbria occidentale e coste sarde nuvoloso, con deboli piogge su Versilia, Garfagnana e Valdarno. Qualche pioviggine intermittente possibile anche lungo il litorale tirrenico. Sul resto del centro parzialmente nuvoloso o velato, con nubi in aumento verso sera. Temperatura in lieve diminuzione. Vento da sudovest debole, moderato in Appennino.
Al sud cielo nuvoloso sul Salento e su gran parte dei litorali, ad eccezione del settore ionico reggino e catanzarese. Banchi di nebbia notturni si dissolveranno in mattinata. Sulle altre regioni del sud velato. Temperatura quasi stazionaria. Vento moderato da sud-ovest sulla Lucania.
Sulla Liguria domenica 21 marzo molto nuvoloso, con piogge deboli, al massimo moderate, specialmente da Genova verso est; altrove nuvoloso, con brevi precipitazioni sulle Prealpi. Nel pomeriggio peggioramento più deciso con rischio di piogge, specie su alta Lombardia e Triveneto; neve fino a 1400-1500 metri prima della notte sui crinali di confine. Temperatura stazionaria. Vento forte da sud-ovest in alta montagna, moderato da sud sulla Liguria, debole meridionale altrove.
Sulla Sardegna cielo velato, sulle altre regioni centrali nuvoloso, con qualche schiarita sulle coste tirreniche, ed in serata anche sulla fascia costiera adriatica. Modeste piogge intermittenti su alta Toscana, Valdarno ed Appennino Abruzzese. Temperatura stazionaria. Vento forte da sud-ovest sull’Appennino, tra debole e moderato altrove
Al sud nuvoloso su Campania, Salento e litorali in genere; non si escludono deboli pioviggini in prossimità delle coste. Altrove cielo velato. Temperatura stazionaria o in lieve aumento sulle regioni ioniche e la Puglia. Vento moderato da sud-ovest sull’Appennino, debole altrove.
Lunedì rischio di piogge su buona parte del nord ed al centro, piuttosto deboli e brevi al mattino, più intense nel pomeriggio/sera, quando arriveranno anche temporali su Sardegna e coste tirreniche. Neve a quote basse in serata sui crinali confinali alpini, torna a imbiancarsi anche l’Appennino. Al sud poche novità rispetto a domenica, salvo l’intensificazione del vento. Temperatura in lieve calo.
DOVE ANDIAMO
A Ferrara il Po oggi scorre fuori città, ma l’alveo antico era lungo una strada della prima città. La città si trova nel nordest dell’Emilia-Romagna, in una pianura di bonifica, appartata nelle preservate atmosfere, con le sue memorie del passato di tre secoli di capitale, sede della raffinata corte estense.
E’ l’unico grande centro emiliano che non affonda le sue radici nell’antichità, visto che il primo nucleo abitato risale al VII secolo. A lungo castrum bizantino sul Po, fino al 1152 quando il fiume deviò il suo corso e il porto si interrò. All’elezione di Azzo d’Este (1240) a podestà si fa risalire l’inizio della signoria degli Este, che nel 1322 ottennero da Roma l’investitura della città. Per molto tempo la città, sotto gli Este, si espanse e si arricchì. A una prima addizione (ampliamento della cinta muraria) nel 1385, ne seguì una seconda nel 1451 e infine la terza, del 1492, sotto Ercole I (addizione erculea), quella della pianificazione e della costruzione, affidata a Biagio Rossetti, di una vera città rinascimentale, spaziata di orti e giardini, il qui centro è il quadrivio dei Diamanti.
Lo splendore della città, dove nelle varie epoche la corte ospitò personaggi illustri come Leon Battista Alberti, Piero della Francesca, Ludovico Ariosto, durò fino al 1598, quando gli Este si ritirarono a Modena e il cardinal Aldobrandini prese possesso di Ferrara in nome di Clemente VIII. Iniziò un periodo di declino, tanto che solo a fine ‘800 la città iniziò a espandersi oltre le mura quattrocentesche.
Molti piatti ferraresi, a cominciare dal pasticcio (involucro di pasta frolla ripieno di pasta corta condita con ragù di carne, funghi e besciamella) provengono dalla tradizione dell’antica corte. Altre specialità: cappelletti, cappellacci di zucca, salama da sugo e tra i dolci il classico panpepato e i lupini (pallottole di pasta dolce). Importante la tradizione del pane. Sulle antiche dune costiere del territorio di Comacchio, dove l’anguilla è protagonista della tavola, si produce il rosso vino Doc Bosco Eliceo.
Piazza della Cattedrale si apre al centro della città e vi prospettano la Cattedrale, il Palazzo Comunale e la Torre dell’Orologio. La Cattedrale, massimo monumento medievale della città, romanica per origine, fu inaugurata nel 1135. Bella la facciata marmorea a tre cuspidi con loggette; pure a loggette il campanile marmoreo (1441-1596), probabilmente dell’Alberti, mentre l’abside è del Rossetti (fine ‘400). Il Museo del Duomo raccoglie opere un tempo esposte nella chiesa, con alcuni capolavori scultorei di Jacopo della Quercia, 12 formelle marmoree (configurazioni dei mesi) della fine del sec.XII, otto arazzi cinquecenteschi, reliquiari e molto altro.
Il Palazzo Comunale risale al sec.XIII, quando era residenza ducale degli estensi, visto che ancora non era stato edificato il vicino Castello Estense, isolato e circondato dalle acque del fossato, eretto a partire dal 1385. Si visitano nel Castello il cortile quattrocentesco, alcune sale decorate, la Loggia degli Aranci col giardino pensile affacciato sulla città, le prigioni sotterranee. Il Castello è stato da poco riaperto al pubblico (e nei giorni del weekend rimane aperto fino alle 22) dopo due anni di lavori; nel nuovo percorso di visita si percorre in 50 sale la storia di Ferrara.
A sud della Cattedrale la Via delle Volte, dove le volte sono i passaggi coperti a cavalcavia tra gli edifici, è una delle aree medievali più integre della città.
Nella zona sudorientale di Ferrara abbiamo il Palazzo Schifanoia, la Palazzina di Marfisa e il Palazzo di Ludovico il Moro. Il primo è la più famosa delle “delizie” estensi, iniziato alla fine del sec.XIV, ampliato poi tra gli altri anche da Biagio Rossetti nel sec.XV. All’interno, sistemato a Museo Civico, la sala dei Mesi è decorata con un celebre ciclo di affreschi profani di Francesco del Cossa, Ercole de’Roberti e altri artisti ferraresi del ‘400. La Palazzina di Marfisa, al 174 dell’ampio Corso della Giovecca, del 1559, già dimora di una gentildonna estense, ha bei soffitti e arredi d’epoca. Il Palazzo di Ludovico il Moro, commissionato al Rossetti nel 1495 dall’ambasciatore a Ferrara degli Sforza e interrotto nel 1504, ospita il Museo Archeologico Nazionale che riunisce il materiale, soprattutto ceramiche, proveniente dalla necropoli greco-etrusca di Spina (l’area archeologica si trova 4 km a sudovest di Comacchio).
L’asse Corso della Giovecca / Viale Cavour segna il limite meridionale dell’addizione erculea, la vasta espansione voluta da Ercole I, divisa da due ampi assi viari (Corso Ercole I d’Este e i Corsi Porta Pia, Rossetti e Porta a Mare) che si incontrano, non ad angolo retto, all’altezza del Palazzo dei Diamanti, l’edificio più interessante dell’addizione (edificato dal Rossetti nel 1493-1503), che prende il nome dal rivestimento bugnato a punta di diamante. Il Palazzo ospita la Pinacoteca Nazionale. Di fronte si trova il Palazzo Turchi-Di Biagio, coevo.
La vasta, alberata, Piazza Ariosto è la piazza Nuova del progetto del Rossetti. Al centro ha una colonna che funge da base per una statua di Ludovico Ariosto, del 1833. Fra i palazzi che la contornano segnaliamo il Rondinelli e lo Strozzi-Bevilacqua, entrambi di disegno rossettiano.
Al Palazzo dei Diamanti, per chi ama l’arte moderna, fino al 6 giugno c’è la prima retrospettiva italiana dedicata a Robert Rauschenberg, dedicata a mezzo secolo di attività di uno dei maggiori artisti contemporanei. La rassegna propone 80 opere di questo artista, considerato il pioniere di molte innovazioni attribuite poi alla pop-art.
La città merita di trascorrervi l’intero weekend, ma vogliamo comunque segnalare in provincia, oltre al particolare ambiente delle Valli di Comacchio, sorta di Olanda italiana con la cittadina omonima molto pittoresca col suo intrico di isolette divise da canali, la Abbazia di Pomposa, accanto alla strada Romea. L’alto campanile del 1063 (48 m) permette di individuare da lontano questa chiesa isolata fra i campi di bonifica. E’una basilica di tipo ravennate che risale ai sec.VIII-IX ma fu ampliata tra X e XI, quando fu anche aggiunto l’atrio.
Un cielo in genere parzialmente nuvoloso o nuvoloso segnerà il weekend ferrarese, che probabilmente non vedrà comunque cadere la pioggia. Spireranno venti sudoccidentali deboli e le temperature minima e massima saranno sia sabato che domenica sui 6°/7° e 14°/15°C rispettivamente.