L’evoluzione generale
Le ultime analisi a lungo termine sono state stilate svincolandosi parzialmente da quanto mostrato dai principali modelli di previsione e considerando le dinamiche alle alte quote atmosferiche, laddove gli scambi termici stanno disegnando scenari barici definibili “spettacolari”. Una dinamica che inizia ad essere valutata dai centri di calcolo previsionali, ma che porterà quasi certamente ad ulteriori scossoni nei prossimi giorni.
Ed allora ecco che prende sempre più corpo il rafforzamento dell’anticiclone termico Russo-Siberiano, l’indebolimento del Vortice Groenlandese con migrazione verso Est, la probabile retrogressione verso Sudovest del nucleo gelido siberiano, la rimonta dinamica dell’alta delle Azzorre in connubio col corrispettivo Russo. A ciò và poi aggiunto il probabile blocco della circolazione zonale Ovest-Est.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Si evince chiaramente che elementi d’interesse ve ne sono una miriade, tuttavia non possiamo, ad oggi, dare certezze in merito al prossimo futuro. Ma stando così le cose è altamente probabile che molte zone dell’Europa occidentale, compreso il nostro Mediterraneo, vengano interessate da una fase di gelo intenso.
Una configurazione, quella descritta in fase di analisi evolutiva, che riporta alla mente inverni lontani, allorquando il gelo bussava puntualmente alla porta dell’italico stivale. Ecco allora che quel che si può dare per certo è il costante e progressivo raffreddamento che interesserà la Russia nel prossimo periodo (attualmente già in atto), dove sono attese temperature record e nevicate d’altri tempi.
Freddo che pare voler lentamente ma inesorabilmente intraprendere la via dell’Ovest, laddove, nel medio termine, è attesa la presenza dell’alta pressione delle Azzorre. Una pausa stabile che ben presto verrà sostituita dall’anticiclone termico siberiano, responsabile di un diffuso decremento termico.
Ma quel che più interessa è il previsto indebolimento del Vortice Polare Groenlandese, elemento che consentirà l’eventuale ripresa dinamica dell’alta oceanica verso Nordest. Ecco pertanto che già a partire dal prossimo fine settimana si potrebbero avere i primi refoli gelidi da Est in direzione del Levante italico, con nuovo abbassamento delle temperature. Uno scenario che nel prossimo futuro andrebbe consolidandosi con toni estremamente marcati.
In conclusione
Quel che emerge è una tendenza consolidata verso il freddo, quello vero. Dobbiamo peraltro ricordare, semmai ce ne fosse ulteriore bisogno, quanto sia importante mantenere la giusta obbiettività specie quanto ci si inoltra in prospettive meteorologiche a lungo raggio. L’opinione di chi scrive è quella che nel medio lungo periodo l’Italia verrà interessata dalle gelide correnti orientali. Gli effetti andranno monitorati giorno dopo giorno, in quanto potrebbe essere un’influenza pesante così come meno accentuata. Ma stando all’entità del freddo preesistente, qualora si verificasse la seconda delle ipotesi faremmo ugualmente i conti col gran freddo.