Giugno è stato siccitoso, ma la Sardegna ha i bacini colmi d’acqua. Veniamo appresso da una primavera piovosissima, tra le più piovose in assoluto degli ultimi 25 anni. Anche l’estate 2003 (definita la più calda del secolo, sull’isola si è fatta notare non tanto per i picchi, quanto soprattutto per la persistenza del caldo) era trascorsa con pochi disagi riconducibili alla siccità, grazie alle abbondanti piogge invernali (gennaio-febbraio).
E dopo un anno, nessuno si sarebbe mai aspettato un’evoluzione così rosea e positiva dal punto di vista delle precipitazioni. E se l’autunno prossimo sarà abbastanza piovoso, ci troveremo tra alcuni mesi a discutere di un’annata piovosa eccezionale per la Sardegna.
Come documentano i dati SAR (Servizio Agrometeo Regionale), su gran parte delle stazioni meteo dislocate in tutta la Sardegna si sono già rilevati in totale, da inizio anno, apporti precipitativi anche superiori al 50-60% rispetto alla media totale annua.
Così che, mentre giugno ha aperto i battenti, la Sardegna mostrava di sè un aspetto non così consueto per il periodo. Vegetazione verde rigogliosa non solo sulle campagne, con erbetta fresca che addirittura a metà mese spuntava nei campi appena tagliati dal fieno.
Eppure non piove bene da quasi due mesi. Le ultime piogge di una certa consistenza si sono verificate a metà maggio. Nel contempo, però, il ritardo del caldo ha rallentato anche, non poco, il processo vegetativo. Solitamente le avvezioni calde che si presentano già a maggio mettono a dura prova la vegetazione, con i campi che ingialliscono rapidamente.
Quest’anno l’andamento è stato molto differente, tanto che anche giugno è trascorso senza avvezioni calde di rilievo, e con un clima, a lunghi tratti persino fresco, e poco incoraggiante per i primi bagni e tintarelle sulle spiagge.
Clima fresco che ha parzialmente inibito anche l’instabilità che, a più riprese, ha tentato di presentarsi fino a metà mese, specie sulla parte nord della Sardegna. I veri temporali pomeridiani sono stati pressochè assenti in questa prima parte d’estate.
Un cambiamento incisivo è avvenuto solo con l’inizio della terza decade, con una temuta prima onda stabilizzante di matrice africana che si è affermata, mantenendosi poi pressoché stabile, tranne piccoli temporanei cedimenti, fino alla conclusione del mese.
In tal modo è scoppiata l’estate vera come la conosciamo in Sardegna, fatta di giornate stabili e caldo moderato (nella norma), specie sulle zone interne. Non a caso, i maggiori picchi termici hanno interessato maggiormente le zone interne, ma anche Cagliari si è trovata a che fare con valori elevati nelle giornate in cui le correnti sono risultate deboli nord-occidentali.
E il periodo lungamente stabile si sta protraendo anche in questo inizio luglio, e nella prossima settimana entrante è anzi prevista una recrudescenza dell’Anticiclone sub-tropicale che determinerà la prima violenta risalita per alcuni giorni di masse d’aria calda di matrice sahariana. Insomma, i 40 gradi sono in vista, ma non c’è nulla d’anomalo, e nulla di paragonabile all’atroce estate 2003.