L’attuale fase meteo in atto non mostra ancora significative variazioni, rispetto allo schema sinottico che si è venuto a creare per gran parte di questa settimana: l’asse della vasta saccatura, che ingloba gran parte del comparto centro-occidentale europeo, resta relegato appena ad ovest dell’Italia. Il flusso sud/occidentale continua quindi a penalizzare il nostro Paese, con marcate condizioni d’instabilità a più riprese sulle regioni centro-settentrionali. Gli ennesimi sistemi temporaleschi autorigeneranti si stanno accanendo su parte della Lombardia occidentale, tra il comasco ed il milanese (apporto umido sud/occidentale nei bassi strati). L’unica novità da tenere chiaramente sott’occhio è rappresentata dal minaccioso sistema perturbato che, dal Mediterraneo Occidentale, ha raggiunto la Sardegna e la fascia centro-settentrionale tirrenica.
Il maltempo si appresta infatti ad affermarsi con maggiore decisione sulle regioni centro-meridionali italiane e per il Sud questa è un’autentica novità, dato che è stato generalmente risparmiato dai passaggi perturbati degli ultimi 10 giorni. Cosa accadrà in poche parole? La saccatura ciclonica finalmente si muoverà gradualmente verso levante e la disposizione del suo asse obliquo andrà a pescare un ulteriore contributo molto tiepido ed umido in risalita dal Nord Africa. Quest’apporto d’aria nord-africano andrà a creare un acuto scontro rispetto all’aria molto più fredda ormai alle porte in seno alla saccatura: già nella prossima notte è atteso lo sviluppo di un minimo barico sul Basso Tirreno di 995 hPa.
Nel corso della giornata di sabato la ciclogenesi mediterranea tenderà ulteriormente ad approfondirsi: la proiezione prevista dal Met-Office evidenzia lo spostamento del perno ciclonico probabilmente sull’Adriatico Centrale, ove potrebbero misurarsi valori barometrici inferiori ai 990 hPa.