L’anticiclone delle Azzorre sovrasta l’intero Atlantico, forte di un massimo di pressione (1042 hPa) stabilizzato a nord dell’omonimo arcipelago.
A questo anticiclone si oppongono una serie di depressioni posizionate tra il Mare di Norvegia ed il Mar Baltico (998, 975, 972 hPa). Questo dislivello barico determina un intenso flusso di correnti che trasportano aria fredda artica dalla Groenlandia verso il Continente, causando un forte inasprimento delle temperature nei Paesi che si affacciano sul Mare del Nord.
Sul Mediterraneo, l’arrivo delle correnti umide occidentali ed il sussulto altopressionario subtropicale, spinto da tre fulcri attivi superiori a 1020 hPa, regala alla nostra Penisola la giusta protezione per limitare ancora per oggi l’ingresso preventivato delle correnti fredde.
L’esercito cumulonembico si distende su tutto il Mare del Nord. La carica gelida che lo accompagna investe le coste adiacenti. Il fronte freddo, allungatosi orizzontalmente dalla Francia alla Russia, investe con piogge prolungate i territori attraversati (la Francia settentrionale, la Germania, la Polonia, l’Austria e la Repubblica ceca).
Lo scivolamento del fronte freddo verso la Penisola Ellenica comporta un risveglio pluviometrico anche per i settori balcanici.
Nel Mediterraneo si assiste ad una fasi di stasi. Mentre la Penisola Iberica gode della protezione incondizionata dell’anticiclone azzorriano, l’Italia subisce la nuvolosità bassa trasportata dalle correnti umide occidentali e viene offuscata dai banchi di nebbia mattutini della Pianura Padana.