L’estate 2020 è ormai di casa, almeno sulla carta, quindi è giunto il momento di guardare le ultime proiezioni stagionali per cercare di capire che tipo di tempo possiamo aspettarci. Daremo uno sguardo più da vicino a Europa e Nord America, ma potrebbe essere interessante anche capire cosa potrebbe accadere a livello globale.
In questi casi è bene concentrarsi sui 3 modelli stagionali principali (o più utilizzati), ovvero ECMWF e UKMO per quanto riguarda l’Europa e CFSv2 per quanto riguarda gli Stati Uniti.
Tutte queste proiezioni rappresentano un quadro medio dei 3 mesi (giugno-luglio-agosto) e ci mostrano lo schema meteorologico generale prevalente. Capiamoci, anche considerando un’alta affidabilità modellistica non significa che tali condizioni meteorologiche dureranno per 3 mesi consecutivi. Tali proiezioni implicano semplicemente che lo schema barico proposto potrebbe verificarsi il 40-60% delle volte.
Guardando all’altezza geopotenziale 500 hPa, tutti e 3 i modelli hanno un’idea simile ovvero un’area di alta pressione nel Nord Pacifico, in particolare il modello ECMWF europeo mostra anche un’alta pressione centrata sull’Alaska. La regione euro-atlantica, tuttavia, mostra visioni contrastanti: per i modelli europei potrebbe esserci un’area ciclonica nel Nord Atlantico, con uno schema barico simile a quello durante l’inverno.
Il modello americano CFSv2 mostra un’area di bassa pressione meno impattante sull’estremo nord Atlantico, oltre che a indicare la presenza di un’alta pressione sulle isole britanniche estesa sino alla Scandinavia.
Ora sappiamo che un dipolo di pressione è previsto sull’Atlantico settentrionale, simile a quello che abbiamo visto durante l’inverno. Ciò ci suggerisce un quadro termico e un modello di precipitazioni simili.
Proprio come durante l’inverno, l’aria più fresca dovrebbe rimanere bloccata a nord, mentre l’aria più calda potrebbe dominare l’Europa continentale. Si tratterebbe ovviamente di uno scenario piuttosto brutto, perché vorrebbe dire che potenzialmente le rimonte anticicloniche africane potrebbero essere realmente durature e violente.
Il modello Met-Office ci mostra Jet Stream un po’ più a sud, quindi l’aria fresca potrebbe spingersi più verso l’Europa continentale. Ciò potrebbe voler dire caldo meno violento e duraturo sull’Europa centro occidentale e parte del Mediterraneo, ma l’aria africana potrebbe andare più a est/nord-est.
Il modello americano CFSv2 racconta una storia diversa. Qui la maggior parte del caldo dovrebbe coinvolgere l’Europa centrale, ma mostra condizioni più fredde del normale nell’Europa occidentale e nei settori sud-orientali. L’Europa occidentale è indicata come un’area più fresca a causa della presenza di una struttura di bassa pressione in estensione sin sul Mar Mediterraneo. Ecco quindi che su di noi potrebbe essere un’Estate tutt’altro che entusiasmante.
Alcuni attenti lettori ci fanno presente che tra i vari articoli che presentiamo per l’Estate ci sono consistenti differenze nelle linee di tendenza. Ma ciò è normale, in quanto sono analisi che si riferiscono a differenti modelli matematici stagionali, e la visione d’insieme, di un trend così distante, puo’ apparire anche molto differente tra loro.
Inoltre, alcuni articoli sono degli editoriali, dove l’autore esprime un suo pensiero, una riflessione. Tuttavia, tutte le linee di tendenza a così lungo termine, sono finalizzare alla sola lettura, riflessione, alla notizia, e non sono previsioni meteo.