Una proiezione temporale che ci prospetta in anteprima assoluta la comparsa di una chiara e netta disposizione delle correnti: “zone to zone” (zonalità).
Anche il secondo tentativo di affermazione, o di “prova tecnica” estiva, viene vanificato dalla concomitanza di due elementi che ci condurrebbero verso una fase che raramente abbiamo visto “rappresentata” sin dagli inizi del semestre freddo ed a tutt’oggi.
Le due maggiori cause, concause, di questa nuova “identità” atmosferica, sarebbero da attribuirsi ad una ripresa dell’attività del vortice canadese, in primis, e dalla persistenza, in sede europea, del vortice polare.
La prima depressione nel suo movimento verso SE eserciterebbe una sorta di compressione verso il basso a tutta la struttura barica di alta e l’anticiclone delle Azzorre si troverebbe costretto a viaggiare sulle medie latitudini europee.
Un primo risultato dovrebbe essere quello di aprire un netto varco a veloci correnti (novità) oceaniche che dalla parte più occidentale dell’Atlantico si dirigerebbero verso la nostra Penisola provocando una fase di tempo atlantico.
Quindi correnti non propriamente “calde”, ma sicuramente ricche di umidità e tali da causare instabilità in sede mediterranea, seppur non molto pronunciata (cfr. definizione di tempo atlantico).
Il secondo elemento da tempo in osservazione ed in posizione anomala per il periodo considerato, sarebbe da attribuire alla persistenza e “vivacità” del Vortice Polare nel comparto europeo.
Tale figura rimarrà sempre un “spina nel fianco” riguardo alla circolazione globale del nostro Continente.
La sua azione, maggiore azione di disturbo, è rappresentata dalle “propaggini” (saccature) che potrebbe spingersi, dopo questa fase zonale, nuovamente in direzione dell’Europa centrale.
Nella attuale fase di osservazione previsionale, periodo considerato, la funzione del Vortice Polare sarà quella di mantenere “bassa” qualsiasi “velleità” di promontorio anticiclonico in sede del basso Mediterraneo ed in congiunzione con il VC (Vortice Canadese) far traslare tutta la struttura calda ed alto pressoria verso i bassi Balcani.
Quindi il secondo tentativo estivo verrebbe nuovamente “neutralizzato”. Non vi sono chiari segnali per una netta stabilità anche durante il prossimo fine settimana.
L’estate astronomica inizierà, probabilmente, già sotto una non “buona stella”.