Un’altra ondata di maltempo, in questo momento, non ci vorrebbe proprio. Perlomeno non con intensità tale da mettere a rischio le aree provate dal precedente peggioramento. I fiumi stanno lentamente tornando alla normalità, ma qualora le piogge dovessero cadere intensamente potrebbero nuovamente tracimare e causare disagi. Avrete capito che il nuovo assalto perturbato prediligerà le regioni Settentrionali, ma inizialmente potrebbe accanirsi temporaneamente in alcune aree del Sud e determinare locali nubifragi. Ovviamente potremo essere più precisi nei prossimi giorni, ovverosia quando si potrà stabilire con sostanziale precisione sia l’entità che le zone a maggior rischio.
Giusto però carpire l’essenza dell’incursione ciclonica. Ogni giorno che passa c’è la certezza che un’ampia Bassa Pressione, staccasi da un sistema ben più grande sull’Europa settentrionale, andrà a posizionarsi sull’Europa occidentale. V’è da capire se, col passare dei giorni, avrà modo di espandersi verso est e dirigersi in Italia, oppure se stazionerà tra la Francia e la Penisola Iberica innescando un flusso di Libeccio che andrebbe a penalizzare per più giorni le zone esposte agli umidi e piovosi venti di Sudovest.
Qui nascono alcune differenze tra i più autorevoli Modelli previsionali. Ad esempio, l’europeo ECMWF propende per una traslazione del sistema perturbato in direzione dell’Italia. GFS, ovvero il modello prodotto dal Centro di Calcolo americano, indica una persistenza del sistema ad ovest dell’Italia e soltanto in seguito potrebbe raggiungerci. Il maggior tempo trascorso ad occidente indebolirebbe parzialmente il potenziale perturbato, ma andrebbe comunque a confermare una fase meteorologica caratterizzata da una vivace instabilità su parte della Penisola.
Al di là di tutto è sicuro che i primi effetti del cambio circolatorio si percepiranno domani. L’Italia Settentrionale sarà raggiunta da nubi consistenti e verso sera potrebbero verificarsi i primi piovaschi. Piovaschi destinati alla Liguria, al Piemonte e alla fascia prealpina tra Veneto e Friuli. Il bel tempo, invece, continuerà ad interessare le restanti regioni e il clima si manterrà particolarmente mite durante il giorno.
Domenica, invece, sarà la giornata fondamentale, quella che per capirci condurrà le precipitazioni nelle nostre regioni. Si comincerà dal Nord e seguendo i dettami dell’aggiornamento di ieri, il settore che dovrebbe patire le condizioni peggiori dovrebbe essere l’orientale. Sulle Venezie le precipitazioni cadranno per buona parte del giorno, anche se non con intensità tale da destare patemi. Pioverà anche in Lombardia, sulla Liguria centro orientale e nella fascia orientale piemontese.
Poi, a fine giornata, sembra confermata una vivace fase di maltempo anche sull’Italia Meridionale. Si avranno probabilmente rovesci abbastanza consistenti in Campania, in Basilicata e sul Salento. Rovesci che potrebbero interessare anche l’alta Toscana, la Sardegna e la Sicilia, mentre i piovaschi sembrano destinati all’Umbria, al Lazio e al settore nord delle Marche.
Inizio settimana che appare compromesso sull’Italia Settentrionale e nelle regioni del versanto tirrenico. Lunedì la graduale accentuazione dei venti di Libeccio innescherà una vivace instabilità su Lazio, Campania – su entrambe le regioni si potrebbero avere precipitazioni localmente intense – in Toscana, Umbria e sulla Sardegna. Precipitazioni destinate a coinvolgere anche la Calabria, la Sicilia e le zone appenniniche di ponente del versante adriatico.
Al Settentrione il tempo apparirà incerto fin dal mattino, ma con scarsi fenomeni salvo residui rovesci tra alto Veneto e Friuli. E’ di sera che avverrà un severo peggioramento. Peggioramento che si manifesterà al Nordovest, estendendosi gradualmente verso il Nordest. Le precipitazioni cominceranno ad essere forti su Piemonte e Liguria, ma poi – martedì mattina – coinvolgeranno gran parte del Nord Italia. Per fortuna sembra che siano destinate ad attenuarsi gradualmente nel corso della giornata: al Nordovest dal pomeriggio, al Nordest in tarda serata.
Nei giorni successivi si avranno condizioni di spiccata variabilità, con ulteriori precipitazioni nei versanti tirrenici. Andrà meglio nelle aree adriatiche e ioniche, ove i venti di Libeccio – dopo aver trovato lo sbarramento appenninico – discenderanno nell’altro versante miti e secche.