Il mese di ottobre appena trascorso ha fatto registrare temperature sottomedia in gran parte d’Europa: a dire il vero, è mancato un grande evento freddo tipicamente invernale al pari di quello avuto nella fase centrale dell’ottobre del 2009, ma la ripetitività nell’arco dell’interno mese di discese d’aria fredda d’estrazione artica ha fatto la differenza.
Nello scorso anno, l’ondata di freddo di metà mese era stata infatti preceduta da importanti fasi calde sia all’inizio che alla fine di ottobre. Discorso ben diverso per quel che concerne l’ottobre 2010, in quanto sono mancate fasi calde significative e, così, a differenza dell’anno scorso, il mese ha chiuso con un trend di temperature ben sottomedia non solo sull’Italia, ma anche su gran parte dell’Europa.
Complessivamente le anomalie termiche negative riscontrate non sono state così eccezionali, ma comunque di una certa importanza considerando il riferimento complessivo sull’intero mese. L’Europa Centro-Orientale ha subito maggiormente la fase fredda, con scarti dalla norma di 2-3 gradi. Lieve fase sottomedia per l’Italia, mentre sull’Europa Occidentale l’andamento termico è stato più vicino alla norma, come possiamo apprezzare dando uno sguardo alla cartina in basso.
I frequenti scambi meridiani e le discese d’aria fredda hanno alimentato la formazione di frequenti vortici depressionari sul Mediterraneo, ove si sono attivati contrasti molto importanti a causa delle acque superficiali ancora molto tiepide. Non si sono quindi fatte mancare diverse fasi di maltempo sulle nazioni affacciate al Mediterraneo ed in particolare tra i settori balcanici, l’Egeo e l’Italia Meridionale. Facendo un raffronto con la norma del periodo, le piogge sono state particolarmente eccezionali in Grecia, dove è caduta pioggia pari a 4 volte sopra quella attesa in media nell’intero mese.