L’evoluzione generale
Non v’è dubbio che proporre delle linee di tendenza generali a lungo termine, in un periodo come quello di inizio primavera, nasconda delle oggettive difficoltà, testimonianza dell’estrema dinamicità che contrassegna tal periodo dell’anno.
Tuttavia possiamo confermare quanto detto nel corso dei precedenti editoriali, ossia la tendenza consolidata agli scambi di calore in senso meridiano. Uno schema barico che porta l’alta pressione delle Azzorre ad essere protagonista, nel bene e nel male, del tempo sull’Europa Centro occidentale e Mediterranea.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
L’osservazione degli scenari proposti nel long range dai principali centri di calcolo previsionale lasciano intendere, per il periodo compreso tra il 12 ed il 18 del c.m., ondulazioni più o meno profonde delle correnti d’aria d’alta quota. Anse depressionarie e promontori stabilizzanti anticiclonici pronti al passaggio di testimone ad intervalli pressoché regolari.
Nel periodo d’analisi considerato è possibile difatti notare come, a causa dell’intensa attività depressionaria riscontrabile in pieno Oceano, l’anticiclone oceanico, motore termico delle nostre latitudini, tenda ad ergersi nuovamente a blocco delle miti correnti zonali, costringendole in tal modo alle alte latitudini settentrionali, laddove verranno a scontrarsi con il cuore freddo del Vortice Polare.
Ora, dato per scontata, o quasi, tale tendenza, resta da valutare quella che sarà l’effettiva traiettoria dell’asse principale anticiclonico, sostenuto in quota da un deciso contributo subtropicale. Dall’analisi effettuata nel corso dei precedenti editoriali sembra che l’obbiettivo principale possa essere la Penisola Iberica, laddove si avrebbe, con tutta probabilità, il primo vero assaggio primaverile.
Oggi pare che, come accade in questi ultimi giorni, un promontorio stabilizzante possa spingersi verso le nostre regioni occidentali, pilotando in tal modo l’aria più fredda settentrionale (in scorrimento sul bordo orientale dello stesso anticiclone) in direzione dei Balcani ed Europa dell’Est.
Solo le regioni del medio e basso Adriatico potrebbero risentire di temperature leggermente inferiori alle medie previste per il periodo, con instabilità piuttosto accentuata e nevicate destinate ai rilievi appenninici. Tempo relativamente più mite e stabile sulle regioni occidentali, anche se non dovrebbero mancare disturbi nuvolosi. Tuttavia esperienza insegna che minimi spostamenti delle figure bariche sopra citate, possano portare ad una recrudescenza del tempo freddo ed instabile su tutta la Penisola.
In conclusione
Chiaro allora che restano da valutare attentamente dei dettagli che, seppur apparentemente piccoli, potranno portare modifiche sostanziali al tempo previsto sulla nostra Penisola.