L’alta pressione non c’è più e ha finalmente lasciato spazio all’azione più incisiva di un flusso di correnti umide ed instabili di provenienza sud/occidentale, le quali già da ieri hanno portato piogge degne di nota sulle aree più esposte fra la Liguria di Levante e l’Alta Toscana. Un sistema perturbato atlantico, in seno a questa circolazione, è penetrato su buona parte del Settentrione apportando piovaschi sparsi. Si tratta di un primo importante elemento di novità, dopo settimane trascorse in costante compagnia di meteo soleggiato o al più nebbioso in pianura e sui fondivalle, con il problema non certo secondario dell’accumulo degli inquinanti nelle grandi città.
In montagna, ma solo a quote medio-alte, si è affacciata la prima neve dicembrina: solo deboli spruzzate, comunque sufficienti a mutare i paesaggi fino a qualche ora prima desolatamente spogli. Sulle alture lombarde prossime al confine la neve è in genere caduta troppo debole lasciando tracce di bianco solo a partire dai 1800-2000 metri di quota. Nelle valli altoatesine la presenza di modeste sacche d’aria fredda nei bassi strati ha permesso il deposito dei fiocchi anche a quote più basse, localmente fin sotto i 1500 metri d’altezza.