La prima ondata di caldo potrebbe investire l’Italia nel corso della prossima settimana, quando una bolla d’aria rovente tenderà a migrare dal Sahara centrale verso nord est, sospinta da un marcato affondo di aria fredda che investirà l’Oceano Atlantico orientale.
Si prospetta una sostanziale differenza con le ondate di calore africano che avevano caratterizzato le estati passate: l’alta pressione di matrice nord africana si espanderà in maniera diretta verso le regioni mediterranee, mentre la sua influenza sul Nord Italia e l’Europa centrale sarà ben più limitata e di minore durata, con la prospettiva di un refrigerio e di nuovi intensi temporali.
Non si avranno le ideali condizioni che arrecavano le feroci ondate di calore sulla Francia e la Germania. Per il Nord Italia, la fase di caldo potrebbe giungere alla fine della prossima settimana, quando la zampata nord africana raggiungerà il suo culmine, quando si avranno valori termici in rapido aumento, ed in Val Padana si misureranno temperature massime di frequente sopra i +35°C ed un alto tasso di umidità.
Come detto, la genesi dell’avvezione calda rammenta quelle degli anni ’90, quando le regioni centro meridionali e le Isole venivano toccate da venti bollenti e secchissimi, che innalzavano i termometri delle zone predisposte anche sopra i +40°C. Ed è ciò che si rischia di avere durante la prossima settimana, quando in quota, per circa una settimana le isoterme a 850 hPa saranno di circa 10°C superiori alla media nel Mar Mediterraneo centrale ed occidentale.
Per la Sardegna, Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Campania interna, il sud del Lazio, l’entroterra abruzzese e molisano, si prospetta una settimana da ondata di calore, con valori diurni che nelle località che non beneficeranno delle brezze di mare saranno dure da sopportare, con valori vicini ai +40°C.
Durante le ondate di calore africano si realizzano condizioni di grave calura che neppure di notte trovano refrigerio. Il cielo si sporca di sabbia del Sahara, diventa caliginoso, si attenua l’escursione termica e soprattutto la dispersione di calore notturno. Soffia spesso il vento di Scirocco che se nelle zone interne arriva asciutto, nelle coste esposte si inzuppa di umidità. I viaggiatori del ‘700 ed ‘800 che andavano al Sud e nelle Isole, raccontano di questo caldo che toglieva il respiro, rallentava ogni attività umana, della cappa insopportabile di afa che suggeriva di sottrarre violentemente le vesti dal corpo.
Purtroppo nei giorni d’oggi, il problema maggiore si avrà nei centri urbani, dove la scarsa ventilazione ed il rilascio di calore latente produrrà le classiche condizioni critiche di queste circostanze.
Come descritto, la fase di caldo sarà meno rilevante al Nord Italia, dove le ultime elaborazioni dei modelli matematici propongono una breve fase di calura estrema tra il 24 ed il 26, mentre il 27 giugno potrebbero irrompere correnti da nord ovest e causare forti temporali.
Sulla base delle elaborazioni attuali, la fase climatica bollente sarà rilevante per la Penisola italiana e le Isole, dato che potrebbe durare oltre una settimana.