Diamo il benvenuto alle piogge:
i primi cenni di un graduale cambiamento giunsero la scorsa settimana. Il graduale allontanamento dell’Alta delle Azzorre, ora ubicato nelle lande d’appartenza, ha determinato dapprima l’intrusione di aria umida e instabile da ovest. La conseguente destabilizzazione atmosferica ha prodotto scrosci di pioggia e i primi violenti temporali di stagione. Rammenterete peraltro che la circolazione prevalente della scorsa settimana, a livello Europeo, era di origine Artica. Non a caso, nel weekend Pasquale, s’è avuto un rigurgito invernale specie al Sud e in Adriatico. Ora, invece, a prevelere è un’ampia area ciclonica nord Atlantica, che presto sprofonderà sull’Europa occidentale.
Da un eccesso all’altro:
dovremo essere abituati agli estremi climatici, ma come non sottolineare che si passerà dalla siccità estrema agli episodi precipitativi violenti? Nell’ultimo decennio è accaduto con una certa frequenza, ciò non toglie che sarebbe meglio se le piogge cadessero con raziocinio piuttosto che in maniera furiosa e in brevi archi temporali. Non è questo il caso, perlomeno come tempistiche, perché il maltempo sembra destinato ad accompagnarci per più giorni. Ma per quel che riguarda l’intensità, invece, c’è un po’ da preoccuparsi. Venerdì, infatti, una profonda area di Bassa Pressione risalirà dal nord Africa verso la Sardegna e il Centro Italia. Dopo essersi alimentata con l’aria caldo umida, sfogherà la sua furia sulle nostre regioni.
Rischio nubifragi:
c’è, inutile negarlo. Coinvolgerà la Sardegna e le regioni del versante Tirrenico. Vedremo dopo nei dettagli le tempistiche, per ora limitamoci a sottolineare la possibilità che violenti acquazzoni – anche a carattere temporalesco – colpiscano varie zone.
Tanta neve su Alpi:
in queste ore ne sta cadendo in abbondanza. Se consideriamo le precipitazioni dei prossimi giorni, possiamo ritenere senz’altro che ci troveremo difronte ai più intensi fenomeni nevosi da quando iniziò l’Autunno. Un paradosso, sì, ma accogliamo il tutto come un’eccellente notizia perché certi che almeno in parte sarà lenito il pesante deficit idrico.
Atlantico persistente?:
Almeno sino al 20 dovremo affrontare condizioni meteo dapprima perturbate, poi instabili e infine variabili. Un miglioramento pare profilarsi dopo tal data, frutto di un’onda anticiclonica innescata da un’altra ampia area ciclonica in rotta sul Regon Unito. Dovremo stabilire se la saccatura andrà ad incunearsi sulla Penisola Iberica, ed allora avremo probabilmente una rimonta stabilizzante dal nord Africa, oppure se verrà sfruttata la lacuna barica presente sulle nostre regioni. Attualmente, visto l’andazzo, è più facile propendere per la seconda ipotesi.
Focus: evoluzione sino al 24 aprile 2012
ll tempo, dopo un temporaneo parziale miglioramento nella giornata di giovedì, volgerà al brutto e tale resterà nell’arco di tutto il weekend. Le giornate peggiori saranno sicuramente quelle di venerdì e sabato, quando un piccolo ciclone mediterraneo – derivante dall’assalto perturbato atlantico sull’Europa occidentale – si dirigerà dal nord Africa verso l’Italia. Vi saranno piogge localmente furiose, senza escludere nubifragi qua e là. Abbondanti le nevicate sui rilievi alpini. L’instabilità resterà in piedi anche domenica e lunedì, ma con tendenza a lento miglioramento.
Miglioramento che dovrebbe prendere il sopravvento nelle giornate successive, quando si intravede il ritorno di un’area d’Alta Pressione. Lo si è detto pocanzi, sarà un’onda anticiclonica indotta dal graduale approfondimento di una saccatura nord atlantica sull’Europa occidentale. Bel tempo non così coinvincente, perché comunque potrebbe insistere una certa instabilità diurna a ridosso dei rilievi.
Evoluzione sino al 29 aprile 2012*
La tendenza successiva potrebbe prendere due strade. Diametralmente opposte, è vero, ma dipendenti da come andrà a disporsi l’asse di saccatura. Qualora dovesse approfondirsi sulla Penisola Iberica verso il Marocco, l’onda anticiclonica potrebbe rafforzarsi e avvalersi di un supporto d’aria calda proveniente dal nord Africa. Se la saccatura dovesse seguire la medesima traiettoria delle attuali – ipotesi che riteniamo prevalente – dirigendosi in Scandinavia, ecco che sull’Italia – al Centro Nord soprattutto – potrebbe tornare il maltempo.
In conclusione.
Un mese di Aprile che sta ampiamente rispettando le premesse, che lo indicavano come più dinamico e instabile di Marzo. Ma forse nessuno avrebbe sperato in un cambiamento così sostanziale.