La Siberia si prende la rivincita sul Canada e taglia per prima il traguardo dei -35°C in questa nuova stagione invernale. A raggiungere l’obiettivo è stata Delyankir, che aveva mancato, preceduta per poche ore dalla canadese Eureka, il primato dei -30°C.
Stanotte Delyankir è scesa a -36,4°C e ormai valori sotto i -30°C si stanno facendo comuni nella Siberia nord-orientale. Anche Ojmjakon (nella foto di Maarten Takens fonte wikipedia) finalmente stanotte è riuscita a sfondare tale muro scendendo a -32,2°C.
Ma il Canada non sta a guardare, e resta ad un’incollatura dalla Siberia: oggi Isachsen è scesa a -34,7°C, Eureka a -34,6°C (aggiornamento delle 12Z: anche Eureka va sotto i -35°C, raggiunge -35,7°C e questa volta per poche ore giunge seconda).
Adesso rimane aperta la caccia ai -40°C. Con la stagione che avanza la probabilità che siano le località siberiane a raggiungere per prime i record di freddo, aumentano, le terre artiche canadesi infatti si raffreddano prima ma in inverno sono notevolmente più calde della Siberia.
Le terre artiche europee invece hanno sfondato il muro dei -20°C. Per prima ci è riuscita la svedese Nikkaluokta, che ha toccato -21,4°C il 26 ottobre, seguita a ruota dalle russe Vorkuta e Hoseda-Hard, che il 27 ottobre hanno raggiunto rispettivamente -20,9°C e -25,3°C, abbattendo quest’ultima quindi anche il muro dei -25°C. Ora la zona è stata però raggiunta da aria molto più mite di lontana origine atlantica.
Intanto sul plateau ghiacciato groenlandese ad alta quota (3000 metri), Summit dà la caccia ai primi -50°C stagionali: oggi è scesa a -48,7°C.