Abbiamo ispezionato per voi, questa volta, l’elaborazione del modello di Reading previsto per la data dell’11 di marzo (sabato) e riguardante la configurazione al suolo e relativa intensità delle precipitazioni. L’atmosfera , dopo un fase molto fredda che ha caratterizzato quasi tutto lo scorso inverno, sta assumendo delle caratteristiche “marcatamente” reiterate, ove delle onde “discontinue” si susseguono in maniera molto veloce.
Già un primo nucleo freddo, seguito da un secondo, interesserà la nostra Penisola nei prossimi 1/2 gg. apportando delle nevicate, principalmente sul medio e basso Adriatico anche a quote molto basse (rivierasche).
Tale fase sarà seguita, a circa metà della settimana entrante, da una temporanea “ingerenza” di correnti più miti di ex origini nord atlantiche. L’ingresso di questo flusso innescherà un nuovo “antefrontale” sul settore di levante della nostra Penisola, seguito da una depressione che si genererà, per contrasto, sull’area del Mediterraneo centrale. Un “copione”, per certi versi, già recitato.
Ovviamente stiamo ispezionando il lungo raggio, ma le “frequentate” espressioni metameriche, multimodels, ci indicano una nuova fase perturbata e caratterizzata, sempre verso il fine settimana, dal ritorno delle “tardive” situazioni invernali.
Premesso che la stagione primaverile non necessita di temperature “gelide” per portare la neve a basse quote, vorrei rimarcare che, attraverso l’analisi della suddetta carta, rielaborata alla quota di 500 hpa, sussistono ancora le contingenze “ideali” per avere, a detta quota e sul Mediterraneo centrale dei valori molto bassi di gpt., i quali potrebbero riproporre neve sempre a quote medio collinari.
L’andamento del getto in quota si presenta “persistente” e con ondulazioni estremamente dinamiche e variabili nella sua configurazione. Avevamo premesso che si trattava di un “organetto termico” e tale lo sarà ancora per diversi giorni.
Quindi saremo soggetti a periodi molto instabili, caratteriali della primavera, a cui seguiranno delle fasi segnatamente invernali. Potrebbero, quindi, tornare occasioni per precipitazioni nevose su buona parte del nostro Territorio, dal centro est Padano sino alle regioni di levante e ponente del centro e a quote medio basse.
Questa potrebbe essere l’ipotesi più accreditata che, in ogni caso, dovrà essere riletta “sotto evento” (48 h. prima). Indubbiamente il nuovo assetto atmosferico non indica, ancora in chiaro, un’affermazione della stagione di transizione (primavera).