Siamo entrati nella settimana di Ferragosto e non si prefigura nessuno sblocco al prevalente schema barico che sta dominando ormai da diverse settimane, già da una buona fetta del mese di luglio. Un possente anticiclone di blocco sembra in grado di reggere ancora sull’Europa Orientale e su parte della Russia, mentre il collega azzorriano, piuttosto che coricarsi con continuità sul cuore del Mediterraneo, si esibisce in costanti elevazioni verso nord rimanendo pertanto relegato troppo ad ovest per proteggere adeguatamente i meridiani centrali europei e l’Italia.
La conseguenza di questa situazione è presto detta: le ondulazioni perturbate nord-atlantiche sono così costrette ad affondare in senso meridiano, supportate da un fiume d’aria fresca, inserendosi nell’unica zona adatta, ovvero il comparto centro-occidentale europeo. La parentesi anticiclonica che si è realizzata negli ultimi giorni sul Mediterraneo appare quindi solo temporanea, destinata a subire il crescente disturbo delle infiltrazioni d’aria umida nord-atlantica, che almeno inizialmente si limiteranno a colpire il Nord, per quanto concerne il nostro Paese.
Lo scenario potrebbe ulteriormente complicarsi in concomitanza del week-end, momento nel quale un ulteriore apporto depressionario potrebbe riuscire a scavare una saccatura, tra la Francia e la Penisola Iberica e con ovvie ripercussioni anche sul Mediterraneo Occidentale. Sussistono ancora incertezze sulla traiettoria e l’entità della saccatura, ma dalle ultime proiezioni modellistiche si evince che un mulinello depressionaria potrebbe scendere in prossimità delle Alpi Occidentali, alimentando dunque un’ulteriore recrudescenza dell’instabilità sul Nord Italia.